Napoli non è ribelle ma una città ingiusta e divisa

 

 

“Questo mese di luglio sarà molto importante per la città. Stiamo lavorando sodo su tutti i fronti. Sul debito immane ereditato, sul patrimonio, sulla macchina amministrativa e le partecipate, sui cantieri della metropolitana, sulle infrastrutture (strade ed illuminazione), sui trasporti, sull’ambiente, sulle povertà, su Bagnoli, sulle Vele, su Napoli Est, sulle periferie, sul centro storico”. Così il sindaco Luigi de Magistris annuncia la “nuova avventura” a inizio di questo mese.

Come se non fosse in corso la seconda consiliatura, come se non fosse già passato un anno di questo secondo mandato. La Napoli “ribelle” si è sciolta sotto il sole cocente di questa estate appena iniziata: la città è ingiusta e divisa, come dicono i dati e la realtà di chi vive ogni giorno periferie e rioni popolari. Sul fronte politico si è passati dal “Renzi cacati sotto” alle pacche sulle spalle con i viceministri su Bagnoli e alle strette di mano con il governatore De Luca.

La situazione è molto simile al primo momento di scollatura tra Dema e la città tra fine 2013 e inizio 2014: un contesto che ho raccontato nel saggio Scassanapoli su Micromega. Analizziamo, ora, alcuni punti che il sindaco pone tra gli “obiettivi”.

La città divisa e ingiusta

I ricercatori dell’associazione NoiEurope stanno portando avanti un lavoro sul censimento 2011 che dimostra alcune cose importanti. Lavoro, reddito, istruzione e disparità di genere vedono una polarizzazione sociale a Napoli molto grave. Da una parte Chiaia, Posillipo e Vomero e dall’altra le periferie dove regnano disoccupazione, dispersione scolastica. Ecco la sintesi dell’ultimo studio: “quartiere per quartiere, strada per Strada sono descritte le condizioni socio-economiche e abitative delle famiglie napoletane. Tre le cose che saltano agli occhi.

La prima. La prevalenza delle aree popolari con famiglie giovani in affitto. Napoli è città povera, dove minori sono le occasioni di lavoro ben remunerato e stabile. E Napoli è (ancora) una città giovane, con un’età media più bassa delle altre metropoli italiane.

La seconda. Il concentrarsi delle aree residenziali di medio-alto profilo (colore viola) in pochi quartieri. Quelli che nella nostra campagna “Una città divisa” si presentano sempre ai primi posti negli indicatori di Occupazione e Istruzione (Vomero, Chiaia, Posillipo).

La terza. L’Inconsistenza delle aree del Ceto Medio. Troppo sottile la parte di città che vive una condizione di tranquillità economica. Senza dipendere dal ricatto della precarietà di un mercato del lavoro asfittico. Senza accumulare proprietà e redditi oltre una certa soglia”.

Le Vele e il diritto alla casa

La questione Scampìa è uno dei simboli sbandierati dal primo cittadino come “rinascita” di Napoli. Eppure proprio il Comitato Vele, insieme alla Campagna Magnemmece ‘o pesone, da giorni è in piena mobilitazione per il diritto alla casa. Dopo l’occupazione della sede del consiglio comunale di via Verdi stamattina per la prima volta quella di palazzo San Giacomo con alcuni contusi, dove ci sono gli uffici del sindaco: al grido di “mandiamoci Giggino a vivere in cantina”. Le ragioni della protesta risiedono nella crisi abitativa: “le politiche di welfare per la casa al palo da tre anni dopo l’approvazione della delibera 1018 del dicembre 2014, il diritto di residenza già messo in crisi da una legge classista come la legge Lupi, le singole vertenze come l’apertura di una struttura per l’emergenza abitativa che tarda da due anni”. A tutto ciò le promesse fatte da de Magistris, soprattutto in campagna elettorale, non sono state mantenute.

Periferie

Napoli Est (di cui si parlerà nel prossimo paragrafo), periferia nord, Soccavo e Pianura. Lo striscione in piazza Municipio “Ora le periferie” durante la festa per la seconda elezione è stato ignorato. Due esempi degli ultimi giorni. Sabato scorso a Piscinola un 15enne è stato raggiunto da un proiettile mentre giocava con gli amici. Il colpo doveva raggiungere un ex collaboratore di giustizia. Dal sindaco non è arrivato nemmeno un commento, tantomeno si è precipitato in quel quartiere per capire.

A Secondigliano Il Comune di Napoli ha chiuso definitivamente l’unico parco di propria competenza nella VII Municipalità. “Non ci vuole uno scienziato per capire che – dice Vincenzo Strino, giornalista e animatore di Larsec – quando si chiudono spazi del genere, si tengono in strada ragazzini che possono finire nelle grinfie della camorra come nuove leve o vittime di agguati, come capitato sabato a Piscinola”. Proprio Larsec insieme ai commercianti e alla municipalità hanno dato vita a una 3 giorni nel quartiere dove il sindaco non si è fatto vedere.

Napoli Est

Il disastro ambientale a due passi dal centro. Lo smaltimento di rifiuti tossici della Q8 sotto inchiesta e la linea di costa più inquinata della Campania. La risposta? Silenzio totale dal sindaco rivoluzionario. Anzi no. Con una bella stretta di mano si è fatto cedere gratuitamente i suoli dal governatore per l’impianto di compostaggio che sorgerà proprio accanto alla Q8. Da anni si fanno battaglie per il compostaggio che è fondamentale per la raccolta differenziata. Ma gli impianti hanno delle prerogative e un impatto su un territorio: quale portata in un luogo che attende le bonifiche? Quante tonnellate saranno spostate su gomma? Quale tecnologia avanzata per evitare la puzza: a freddo? Come mai questa decisione non è stata condivisa con il territorio? Eppure la forza politica del sindaco si chiama “democrazia” e “autonomia”, valori che non riguardano tutti.

Ci sarebbe da aggiungere altro sulla vergogna Anm tra consulenze d’oro e tagli alle linee, sui cantieri aperti e mai chiusi (via Marina), sulla manutenzione dei parchi, sulla gestione della polizia municipale. Poi c’è ancora Bagnoli su cui giocano mille contraddizioni e che, come tutti i temi citati, saranno in articoli specifici prossimamente.

Tutto ciò, però, non ha solo la responsabilità nel primo cittadino.

A rendere Napoli ingiusta e divisa è l’assenza di un consiglio comunale capace di far vivere le questioni sociali e di rappresentarle negli atti: mancano proprio i ferri del mestiere per la dialettica tra consiglio e Giunta. La stampa locale si appassiona alle polemiche, legittime per carità, relative a N’Albero, pizza fest, alla movida dei baretti e a quel luna park di festa e farina che interessa proprio a de Magistris e meno alla vita quotidiana della stragrande maggioranza popolare della città.

L’opposizione inutile e per certi versi dannosa, soprattutto quella del Pd (per non parlare del fu Lettieri). Un partito che con le primarie ha continuato a far danni dando scandalo e poi ha continuato finendo sotto inchiesta con la lista elettorale. Un partito che ha consiglieri comunali noti solo per i video che postano su facebook.

Ci ritroviamo con la retorica svuotata sull’amore e sulla rivoluzione. Le pratiche della “partecipazione” e dei “beni comuni” sono state messe in campo solo dai cittadini, garantendo quel filo di comunità capace di non far crollare Napoli nel caos assoluto. Anche il mito della città rifugio si ferma di fronte alla vicenda rom di Gianturco su cui l’azione del Comune non è lontana da altre amministrazioni di centrodestra.

E oggi l’utilizzo del feticcio Maradona al Plebiscito, la deviazione costante dai problemi seri o il silenzio fanno il paio con quel perimetro di due fermate di funicolare che rappresentano Napoli per l’attuale Amministrazione. Una città divisa e ingiusta in cui una borghesia professionale, commerciale e in molti casi collusa concentra risorse ed è un ostacolo per un reale cambiamento di Napoli.  Dopo 6 anni Luigi de Magistris non ha scelto da che parte stare e il tempo ormai è scaduto.

Autore: Giuseppe Manzo

Journalist, press office, social media manager, blogger, author

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.