
Da Taverna del Re per riappropriarsi della politica. Dal luogo simbolo del disastro ambientale per non lasciare vuoto lo spazio della rappresentanza politica alla vigilia delle elezioni regionali. Sabato 4 luglio alle 18 i comitati ambientalisti della galassia Stop Biocidio.
“La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. Tanto i rifiuti industriali quanto i prodotti chimici utilizzati nelle città e nei campi possono produrre un effetto di bio-accomulazione negli organismi degli abitanti delle zone limitrofe”. Scrivono i comitati nella nota appello per chiamare a raccolta gli attivisti e cittadini.
“Abbiamo bisogno di mettere insieme le migliori intelligenze e le migliori energie – prosegue il testo – per immaginare nuovo modo di stare al mondo che sappia tutelare la salute e l’ambiente; per immaginare e costruire un futuro che abbia come pilastri l’economia circolare e di comunità, la tutela dell’ambiente, le bonifiche, la sanità pubblica, l’agricoltura, i diritti e la sicurezza sul lavoro, la solidarietà”.
La Campania, in questo quadro, è il simbolo amaro dello scempio che un’idea malata di sviluppo può produrre su una terra di una ricchezza inestimabile: “la storia di questa emergenza è, però, anche la storia di uno dei più grandi laboratori di democrazia dal basso d’Europa; la storia dei comitati che hanno resistito con radicalità e partecipazione senza mai arretrare: da Acerra, Pianura, Chiaiano, dai comuni vesuviani all’Irpinia, dai centri urbani alle campagne della cosiddetta Terra dei Fuochi, le donne e gli uomini della nostra regione non hanno mai smesso di difendere i beni comuni, l’ambiente, le comunità di appartenenza”.
In questo contesto ci avviciniamo alle elezioni regionali del 20 e 21 Settembre, che ad oggi “si annunciano come un teatrino sempre uguale a se stesso, perché le forze attualmente in campo sono rappresentate dagli stessi individui che hanno fatto da spettatori o addirittura da complici di questo sistema deviato”. +
Si tratta di ribaltare la prospettiva e “chiedere a tutte le forze sociali e politiche, che sentono l’urgenza di affrontare queste sfide, di contribuire con determinazione a farsi portavoce di questi temi e di queste istanze. Si tratta di costruire un progetto nuovo, che non abbia l’ambizione di rappresentare i movimenti ma che dai movimenti, però, si senta rappresentato”.
Poi il passaggio che chiama alla partecipazione attiva verso l’appuntamento elettorale. “Per questo è arrivato il momento che le donne e gli uomini del nostro territorio si riapproprino della politica, della partecipazione e del diritto a decidere del proprio territorio, respingendo chi puntualmente ha tradito il mandato. La pandemia e l’emergenza climatica ci raccontano che la salute e l’ambiente sono i temi attorno a cui si gioca la sfida del futuro. Vogliamo lavorarci. Sappiamo che si può fare. Che si deve fare”.