Legambiente rilancia sulla necessita’ di “migliorare la prevenzione degli incendi boschivi”, dopo giorni in cui “l’azione dei piromani ha devastato importanti patrimoni naturali in Sicilia, come la Riserva dello Zingaro, i boschi attorno a San Vito Lo Capo e aree del palermitano, in Abruzzo nella riserva di Punta Aderci e le colline intorno a Pescara, ma anche nel metapontino in Basilicata, nelle aree protette del basso Lazio, sulla Costiera Amalfitana e a Maratea, in Sila e in provincia di Olbia in Sardegna”.
Oltre agli effetti del cambiamento climatico, “che ha reso i boschi piu’ fragili e meno resilienti, il nostro patrimonio naturalistico deve fare i conti con la mancata prevenzione del territorio e una organizzazione del sistema di intervento che fa acqua da tutte le parti- commenta Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente – Nel nostro Paese mancano piani di prevenzione e di emergenza a scala locale, e nei piani sono ancora poco utilizzati gli interventi di autoprotezione che aiuterebbero di piu’ gli operatori AIB negli interventi di spegnimento. Mentre il ricorso alla selvicoltura preventiva offrirebbe una maggiore capacita’ di aumentare la sicurezza delle operazioni antincendio e la resilienza dei nostri boschi”.
(Fonte: agenzia Dire)