Zitti tutti, parla lo sceriffo. Cosi ha deciso il governatore De Luca vietando a medici e dirigenti di Asl di parlare con i giornalisti. Guai a fare informazione in una regione dove solo le dirette social del sovrano della Campania a diffondere il verbo.
In piena emergenza Covid, con l’aumento dei contagi, i posti in degenza pieni, il rebus delle terapie intensive, i tamponi, i Covid center da sistemare, i servizi sanitari non Covid fermi, oncologia, cardiologia e salute mentale in attesa e un elenco lunghissimo sul diritti alla salute da indagare e informare l’opinione pubblica si nega un altro diritto: quello di cronaca.
In fondo sorprende poco. Quando la categoria si mostra disposta e disponibile nel corso degli anni poi diventa normale alzare il tiro. Sono i tempi moderni della “disintermediazione”. Chi governa parla con il popolo a mezzo social, soprattutto se legittimati a suon di voti.
A che servono i giornalisti? Ad accettare microfoni e telecamere, guai a fare domande o ricercare dubbi sulla versione ufficiale. Sono tempi moderni che somigliano sempre più ad altre epoche. E quando la storia si ripete, si sa, diventa una farsa.