“Sono molto preoccupato dagli effetti negativi che il Covid può produrre su un arretramento della sottrazione della manovalanza al crimine, in Campania come in altre parti d’Italia. Dobbiamo lavorare molto per evitare che si torni a stagioni buie in cui per i ragazzi non c’era alternativa tra la rapina e il fare invece il pizzaiolo, tra lo scippo e fare l’operatore turistico in una chiesa”.
Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenuto stamattina parlando nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc e chiamato a commentare la morte di Luigi Caiafa, 17enne ucciso a Napoli mentre stava compiendo una rapina.
“La crescita commerciale, economica, culturale e turistica della nostra città – ha ricordato de Magistris – aveva notevolmente ridotto la capacità di approvvigionamento di manodopera giovanile da parte del crimine. Con la desertificazione dei nostri territori, l’arretramento turistico culturale, la contrazione delle attività economiche, la gente che non lavora più diventa facilmente arruolabile nel crimine. Sono molto preoccupato che ci possa essere un aumento forte ed esponenziale di vicende anche come questa, che è comunque una sconfitta di una comunità, di una società e di un quartiere. Quando muore un ragazzo è sempre e comunque una sconfitta”.
De Magistris ha concluso ritenendo “molto sgradevole vedere quelli che giudicano con la comodità di una poltrona a casa o di un salotto, o che non si trova nell’attimo in cui accadono quelle cose. Sono vicende tragiche, ovviamente più di tutti per chi perde la vita, ma anche per chi sta dall’altra parte e si trova a dover prendere delle decisioni nell’adempimento del proprio dovere in una frazione secondo e nel contesto di un reato grave. Bisogna stare molto attenti a giudicare, lasciamolo fare alla magistratura”.