
Non si affronta il nodo trasporti. Non si dice circa il potenziamento del sistema sanitario. Salva la didattica in presenza a differenza di quanto deciso dallo sceriffo De Luca. Tanto tuonò che non poi piovve con il nuovo Dpcm: nessun lockdown, la crisi è nera e questo Paese andrebbe al collasso definitivo.
Le misure riguardano alcune attività economiche e commerciali come bar, ristoranti, palestre e sale bingo. “Fino alla mezzanotte consumo consentito ai tavoli, senza tavoli alle 18. Asporto consentito fino alla mezzanotte. Al massimo sei persone al tavolo e un cartello fuori dai locali dira’ quante persone possono entrare – dice Giuseppe Conte, in conferenza stampa – Sale gioco, scommesse e sale bingo fino alle 21”.
Il punto di maggiore tensione riguarda il coprifuoco scaricato sui comuni. L’Anci reagisce senza mezzi termini al Dpcm.
“Il governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso”. Lo dice Antonio Decaro, presidente dell’Anci.