(G.M.) – Si augura che perda Trump. E poi l’eterno scontro con De Luca mentre attende di leggere il Dpcm definitivo. Luigi de Magistris interviene a radio Crc nella trasmissione Barba&Capelli e si mostra insofferente alle polemiche continue da cui, però, non si sottrae.
“Da quello che ho ascoltato ci vorrà tempo per comprendere chi ha vinto.Mi auguro che perda Trump per tornare nell’alveo della democrazia”, dice il primo cittadino sulle elezioni Usa.
Poi sul Dpcm l’ex pm vuole vederci chiaro: “voglio leggere la versione definitiva che avremo tra qualche minuto, fino a ieri sera c’erano bozze e può cambiare qualcosa. Temo che la Campania stia andando verso zona rossa ma al di là del colore c’è stata una incapacità nella gestione dell’emergenza nella nostra regione con una responsabilità politica sotto gli occhi di tutti. Il governo nazionale non si è fatto trovare pronto. Dal punto di vista economico doveva farsi trovare meglio preparato”.
Non evita critiche e polemiche il primo cittadino: “il contagio è inevitabile, se non si riducono le relazioni sociali non indispensabili il contagio non sarà diffuso. Non è polemica ma non si può tacere di fronte alle responsabilità tra marzo e settembre: servivano ben altre azioni. A marzo l’ondata d’urto è stata limitata, anche a Napoli, dopo 7-8 mesi di pandemia con una riprese molto breve la gente è molto più in difficoltà e c’è un calo di tensione, dal punto sociale e psicologico. Le persone sono molto più angosciate e sfiduciate. Bisogna trovare la forza senza lasciare sole le persone più fragili. Le immagini di violenza e odio devono sparire, bisogna essere uniti rivendicando le responsabilità”.
In modo sibillino fa riferimento all’odiato governatore e poi, sollecitato dalla domanda di Taisia Raio, chiarisce: “da Speranza non abbiamo avuto risposta. Il ministro si era impegnato a darci i dati e speriamo ci farà avere un focus più analitico su Milano e Napoli. Spero che ci sia più cooperazione istituzionale, ce ne usciamo solo più uniti evitando errori dello scorso inverno anche se non è semplice. Ci sono purtroppo persone che nel sangue hanno l’atteggiamento di ignorare l’esistenza di altre istituzioni. De Luca non riconosce il dialogo e di questi tempi è noioso rispondere a questa domanda”.
Noioso o meno, questo scontro è una parte del problema per una città come Napoli che vive il momento più duro della pandemia. Il rischio, o forse la realtà già effettiva, è il collasso totale del sistema sanitario. E i cittadini sono stanchi di ascoltare parole come rimbalzi di palla come in una partita tennis.