“Siamo nuovamente costretti a ricorrere alla forma dello Sciopero per difendere non solo le sacrosante richieste dei lavoratori dei trasporti ma – soprattutto – per affermare che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e a bordo dei mezzi pubblici è il bene più prezioso da tutelare e difendere”.
Lo annunciano USB Lavoro Privato – ORSA TPL – FAISA CONFAIL in una nota che avvisa del giorno dell’astensione dal lavoro il 13 novembre per 4 ore.
“Da mesi – da troppi mesi – ci sforziamo di far cambiare linea di condotta politica, economica e gestionale all’ANM (ed al Comune di Napoli) la quale, negli anni alle nostre spalle e, nonostante, vari cambi al vertice continua in una gestione sostanzialmente fallimentare, in particolare per quanto riguarda il servizio offerto ai cittadini”, proseguono i sindacati di base.
“L’ANM, come noto – attaccano i sindacati – con ben oltre 8 milioni di Euro di attivo in Bilancio si rifiuta di mettere mano alle deficienze economiche non ancora erogate ai lavoratori dal 2016 e alla mala gestione organizzativa del personale, favorendo brogli e clientele, nella totale assenza di una dettagliata esigenza di personale. Inoltre, l’Azienda non ha avviato alcun miglioramento delle condizioni igieniche dei bus, dei treni e degli ambienti di lavoro (depositi, lavaggio gallerie della metropolitana, stazioni delle funicolari, piazzali di sosta) in cui i lavoratori sono costretti e non si registra nessuna evoluzione positiva del complesso delle relazioni sindacali (vedi azioni unilaterali, trasparenza ed imparzialità nell’assegnazione delle mansioni, nelle turnazioni e nella programmazione del lavoro)”.
In ANM “nessuna iniziativa reale per il contenimento del contagio da Covid-19 è stata messa in campo, nei modi e nei tempi opportuni, per la tutela e la sicurezza dei lavoratori e della collettività favorendo l’aumento dei contagi e il livello di stress tra il personale dipendente”, sottolineano i sindacati e sotto l’aspetto della sanificazione e della pulizia dei mezzi, “la situazione è decisamente fuori controllo, la certificazione è priva di rintracciabilità: non c’è nemmeno l’orario e la firma di chi per la società in appalto ha effettuato l’operazione e di chi per ANM abbia verificato che fosse stata eseguita correttamente. Le postazioni e le attrezzature di lavoro non vengono igienizzate dopo ogni cambio turno”.
Per non parlare “dell’assenza di tornelli conta persone o controlli a bordo delle vetture per permettere il contingentamento degli utenti ed evitare pericolosi assembramenti”, nel rispetto della capienza massima fissata al 50% della capacità totale del mezzo, “e dal ritardo con cui avviene la distribuzione dei DPI”.
Anche sul preoccupante versante delle continue aggressioni e raid vandalici verso i lavoratori e i mezzi di trasporto che, da sempre, sono una triste e pericolosa “caratteristica” delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’ANM, “l’Azienda e il Comune di Napoli non hanno intrapreso alcuna iniziativa concreta per mettere in sicurezza le linee che transitano nelle zone e negli orari maggiormente a rischio”.
Gli Operatori di Esercizio, infine, “le cui voci retributive sono ferme al 1976”, rivendicano diritti, miglioramenti economici, dignità umana e professionale, al pari di tutte le altre categorie, e “non sono disposti ad ingoiare altri sacrifici richiesti per un “domani migliore” che non giunge mai”.
“Chiediamo alla cittadinanza di sostenere le nostre ragioni e chiediamo – a tutte le controparti istituzionali – una interlocuzione nel merito dei contenuti rivendicativi che abbiamo esposto nei vari tavoli di trattativa”, conclude la nota sindacale.