La Campania e Napoli osservate speciali. Per venerdì è attesa una decisione per quanto dichiarato da esponenti 5 Stelle del governo. Il video della persona trovata senza vita nei bagni del pronto soccorso del Cardarelli diventa la miccia sulla benzina di uno scontro che vede già in campo Comune e Regione, in mezzo ci sono tanti sindaci disorientati che vanno avanti in ordine sparso con ordinanze e misure nel proprio territorio.
Per la Campania si stanno completando le ispezioni degli ispettori ministeriali, quindi per una decisione su un eventuale passaggio da zona gialla ad arancione o rossa si aspetta il monitoraggio di venerdì.
Il caso Cardarelli
“Le immagini del paziente ritrovato morto nel bagno dell’ospedale Cardarelli di Napoli sono scioccanti. Siamo di fronte a fatti drammatici e inaccettabili, episodi che ci spingono ad agire come Governo centrale, perche’ non c’è più tempo. A Napoli e in molte aree della Campania la situazione è infatti fuori controllo”.
Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, su Facebook. “Non è più questione di opinioni o pareri- sottolinea- qui a parlare è la realtà. Il paziente trovato morto accasciato nel bagno all’ospedale Cardarelli è la più cruda e violenta di numerose testimonianze che mi giungono ogni giorno dagli ospedali campani: persone curate in auto nei parcheggi, altre che muoiono in ambulanze del 118 a cui non viene assegnata la destinazione; altre ancora che neanche vengono prelevate da casa nonostante le continue chiamate. La vita e il diritto alla salute di ogni singolo cittadino sono delle priorità che vanno tutelate sopra ogni cosa. Se non riescono a farlo gli enti territoriali, lo deve fare lo Stato”.
Gli fa eco anche il ministro della Giustizia Bonafede: “A Napoli lo Stato deve far sentire la sua presenza”.
La difesa dell’azienda ospedaliera Cardarelli. “A pochi minuti dal decesso – fa sapere l’azienda – ha iniziato a circolare in rete un video che mostra il corpo dell’uomo, girato approfittando dell’allontanamento dei soccorritori andati a prendere una lettiga sulla quale adagiare il corpo. Non e’ al momento possibile stabilire quale sia stata la causa del malore che ha portato al decesso”. La direzione strategica del Cardarelli ha avviato un’indagine interna tesa ad accertare chi e in che modo abbia girato e diffuso il video. “E’ bene sottolineare – prosegue la nota – che a tutti i pazienti dell’area sospetti, al pari di tutte le altre aree, viene sempre garantita continua assistenza da parte del personale sanitario in servizio”. “È deprecabile – commenta il direttore generale Giuseppe Longo – che eventi simili siano oggetto di strumentalizzazioni tese a costruire terribili e pericolose suggestioni nell’opinione pubblica”.
Sanità nel caos
Anche la Cgil parla di una situazione fuori controllo. “In Campania oramai l’emergenza epidemica da giorni e’ fuori controllo e il sistema sanitario e’ al collasso. Lo dimostrano purtroppo le drammatiche immagini che provengono dai pronto soccorso dell’area metropolitana di Napoli. Il costante aumento di pazienti che si rivolgono alle strutture ospedaliere sta mettendo sotto pressione le lavoratrici e i lavoratori che con abnegazione e senso di responsabilità provano ad assicurare risposte appropriate nei limiti delle condizioni date. Non c’è più tempo da perdere. Bisogna decidere e decidere in fretta per provare ad abbassare la curva dei contagi e ridurre la pressione su un Servizio Sanitario che è stato falcidiato da tagli nel corso di oltre 10 anni di commissariamento”.
Così, in una nota, il segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci, e il segretario generale Fp Cgil Campania, Alfredo Garzi.
Infine il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha inviato oggi una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza. Nella lettera si condividono le “preoccupazioni” espresse da Speranza “per l’andamento dell’emergenza sanitaria, soprattutto negli ultimi giorni”. De Magistris ha anche ricordato al ministro “l’impegno ad inviare alle citta’ di Napoli e Milano uno specifico approfondimento sul monitoraggio dei dati sanitari della citta’ e che non sono stati ancora trasmessi”.
In Campania la seconda ondata offre una sola certezza: il caos agli occhi dei cittadini e il tutti contro tutti.