(G.M.) – È possibile contattare Gino Strada per chiedergli di fare il commissario alla sanità in Calabria e poi non dargli più risposta dopo una sua disponibilità? Ebbene sì. Il fondatore di Emergency interviene direttamente dopo giorni di polemiche e critiche per la sua nomination avanza da Nicola Morra e poi portata avanti dalla telefonata del premier Conte.
“Una settimana fa ho ricevuto la richiesta da parte del Governo di impegnarmi in prima persona per l’emergenza sanitaria in Calabria. Ho chiesto alcuni chiarimenti sul mandato e sulle modalità di lavoro, ponendo una condizione fondamentale: non sono disponibile a fare il candidato di facciata né a rappresentare una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento”.
Così scrive sulla sua pagina facebook Gino Strda che poi chiarisce: “ho sentito qualche commentatore dire che – dopo tanti giorni – dovrei “decidere se accettare o meno l’incarico”. Non sono in questa condizione perché dopo quei primi colloqui non mi è stata fatta alcuna proposta formale. Sia chiaro: non ho nulla da recriminare nei confronti del governo che ha ovviamente facoltà di scegliere il candidato che ritiene più adatto a questo incarico”.
Infine sottolinea come non c’è mai stata un suo tentennamento: “Non voglio però neanche alimentare l’equivoco di una mia indecisione: da medico, ritengo che in un momento di grave emergenza sanitaria per il nostro Paese, tutti debbano dare una mano e con questo spirito avevo messo a disposizione il lavoro mio e di Emrgency che già opera da 15 anni in molte regioni italiane, Calabria inclusa”.
Un altro pasticcio di questo governo, per il quale bisogna porre rimedio. Gino Strada è un’opportunità per la sanità pubblica della Calabria, del Mezzogiorno e di tutto il Paese