
(G.M.) – Emanata e poi già revocata l’ordinanza di de Magistris. Poco dopo quella pubblicata da De Luca il sindaco ha dichiarato all’Ansa: “era stata emessa in vista del rientro della Campania da domani in zona gialla – dice il sindaco – Abbiamo lavorato tutta la mattina al provvedimento per aiutare la ripresa economica ed evitare il rischio di assembramenti, poi è arrivata l’ordinanza del presidente De Luca che ci mantiene in zona arancione. Tutto ciò denota mancanza di rispetto nei confronti di sindaci, prefetti e forze dell’ordine cui poi viene chiesto di controllare il territorio”.
Dopo l’ordinanza di De Luca i ristoratori non ci stanno e bloccano il lungomare. Dopo il Dpcm avevano già avviato forniture e chiamata del personale per 4 giorni. È il caos e l’esasperazione per questo balletto indegno tra Governo e governatore.
Prima della revoca: ore 15
Il sindaco Luigi de Magistris emana un’ordinanza in vigore dal 20 al 23 dicembre contro gli assembramenti nei giorni di shopping: “fermo restando il rafforzamento dei controlli in tali aree (elenco sotto, ndr) – laddove le forze deputate all’ordine pubblico e sicurezza ravvisino il verificarsi di assembramenti in contrasto con le misure di prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19 – l’interdizione delle sopraindicate aree (elenco sotto, ndr) per il solo tempo strettamente necessario a ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza, fatta sempre salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
Il dispositivo si rivolge alle forze dell’ordine e alla prefettura affinchè si rafforzino i controlli in aree a rischio assembramento e per ripristinare subito il distanziamento e la sicurezza.
Poi raccomanda “a tutti i cittadini di osservare comportamenti responsabili, ispirati al principio della massima cautela e prudenza, osservando il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e dell’uso della mascherina”.
Le aree cittadine interessate
Piazza del Plebiscito;
lungomare (via Mergellina, via F. Caracciolo, via Partenope);
spiagge pubbliche con accesso da via Posillipo;
spiaggia pubblica con accesso da Rotonda Diaz;
via Morghen – area esterna alla fonoteca vicino alle scale;
piazza Fuga;
via Scarlatti – zona pedonale;
via Luca Giordano- zona pedonale;
piazza Medaglie d’Oro – area verde;
piazza 4 Giornate – area verde;
piazza Immacolata – area panchine;
via Aniello Falcone – giardinetti;
piazza Sanità;
piazza Carlo III;
corso Secondigliano;
piazza Bellini;
piazza San Domenico Maggiore e piazzetta Nilo;
largo San Giovanni Maggiore;
via Candelora;
largo Banchi Nuovi;
via Toledo (da largo Berlinguer a piazza del Plebiscito);
piazza Mercato;
porta Nolana;
piazza Garibaldi;
villa comunale in via Malibran
corso Garibaldi;
via Chiaia;
via Benedetto Croce;
via Epomeo;
corso Secondigliano;
viale Augusto;
corso Ponticelli;
corso Ferrovia;
viale Margherita;
via De Mesi confluenza con corso Ponticelli;
via Bartolo Longo (tratto da confluenza traverse via Bartolo Longo a confluenza con Via cupa Bolino);
piazza de Franchis;
corso Bruno Buozzi;
via Velotti;
corso San Giovanni;
corso Italia;
via del Cassano;
via Montagna Spaccata
via Vittorio Veneto;
piazza Bagnoli;
località la Pietra;
largo Lala;
piazza Ottocalli e via ss Giovanni e Paolo
piazza della Libertà
De Luca rilancia: ore 15.30
Il governatore intanto ha pubblicato una ulteriore ordinanza che lascia di fatto la Campania in zona arancione. Ristoratori e bar sull’orlo di una crisi di nervi: in 12 ore passano dalla riapertura allo stop mentre provavano a riorganizzare scorte e personale.
“In data odierna per effetto di disposizioni statali – ivi comprese quelle di cui all’art.2 del DPCM 3 dicembre 2020 (cd. “zona arancione”) – nonché regionali (Ordinanza n. 96 del 10 dicembre 2020 su controlli degli arrivi e limitazioni alla mobilità sul territorio regionale) ;
2. Divieto per i bar e gli altri esercizi di ristorazione, dalle ore 11,00 del mattino, di vendita con asporto di bevande alcoliche e non alcoliche.
3. Per tutto l’arco della giornata, divieto di consumo di cibi e bibite, anche non alcoliche, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi comprese le ville e i parchi comunali”.
Poi l’ordinanza prosegue con le raccomandazioni ai Comuni di fare ciò che aveva stabilito de Magistris: stavolta il sindaco di Napoli lo ha battuto sul tempo. Lo show continua e anche il caos di questo 2020.