Giuseppe Manzo – “Concetti rozzi e incolti” di una “nuova ideologia che si aggira nel Paese per rimuovere ogni analisi di tipo sociale e collettivo” sui temi della criminalità.
A scriverlo è la Camera penale di Napoli: il riferimento preciso e senza peli sulla lingua riguarda Francesco Emilio Borrelli. Il consigliere regionale, un po’ giornalista e un po’ Gabibbo della politica, ha pubblicato un video sui social con il rider aggredito e le sue parole sono finite sotto accusa dei penalisti.
La Camera penale esprime “sconcerto” per le parole del politico “ambientalista” bipartisan in sella da 20 anni nelle istituzioni locali e che costruisce le sue fortune mediatico-elettorali con una pubblicistica social tutta “law&order”: “la divisione manichea nella città dei buoni e dei cattivi in un format insulso e crudele”.
A colpire i penalisti sono anche le parole del consigliere regionale contro gli avvocati “arricchiti per i servigi alla camorra” e il Garante dei detenuti. Nel comunicato i penalisti non usano mezzi termini contro chi “nasconde sotto al tappeto i fallimenti della politica che non riesce ad applicare i principi costituzionali e trova più conveniente levare inutili grida di indignazione”.
Di fronte al lessico che definisce “mazzamma” la delinquenza viene ricusato dagli avvocati che richiamano più di una volta al quadro sociale e politico dove si inserisce il fenomeno criminale. Viene messo in discussione il concetto stesso di “difesa” di un imputato che va tutelato a fronte “della forza di un apparato statale mastodontico”. Per la Camera penale è in gioco anche la difesa della Costituzione e il ruolo degli stessi avvocati difensori: “ruolo di cui siamo fieri e non arretreremo nemmeno un millimetro”.