La salute mentale in Campania: diritto alla cura negato. Ci sono due Residenze per l’Esecuzione delle Misure di sicurezza per un totale di 44 posti. Le strutture definitive si trovano a San Nicola Baronia (Avellino) e Calvi Risorta (Caserta), mentre due temporanee a Mondragone e Vairano Patenora, entrambe in provincia di Caserta, sono in dismissione.
Nelle carceri campane ci sono cinque articolazioni psicologiche, di cui una a Pozzuoli, con otto detenuti con problemi psichici. Questi i dati diffusi oggi, nel corso di una conferenza stampa, dal garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello che ha curato un report su Tso e Rems sul territorio regionale.
“Siamo per il superamento di queste strutture – osserva il garante – e per aumentare i luoghi alternativi al carcere dedicati a persone con questi disturbi”. “La mia preoccupazione – sottolinea Ciambriello – e’ rivolta ai detenuti in attesa di collocazione nelle Rems, che sono 19 su 70 in totale a livello nazionale. È intollerabile”. Dieci di questi 19 detenuti sono ristretti nelle articolazioni mentali, tre in reparti comuni e cinque attendono il fine pena, mentre uno proviene dal carcere di Regina Coeli nel Lazio. Le due Rems definitive hanno una capienza di venti posti ciascuna, totalmente occupate. Dal report emerge che la gestione della pandemia e’ stata “meritoria” in quanto “da marzo 2020 ad oggi nelle quattro Rems nessuno degli ospiti e’ stato contagiato. Gli unici contagi si sono registrati ad Avellino, dove uno screening di massa, effettuato alla fine del mese di settembre, ha permesso l’isolamento delle sei unita’ del personale risultate positive e attualmente negativizzate”.
Salute mentale: -15% di posti
L’offerta di posti letto nei servizi psichiatrici di diagnostica e cura della Regione Campania ha subito, a causa della pandemia, una contrazione del 15%. Si è passati da 140 a 120 posti. È quanto emerge dalla lettura del report su Rems e Tso presentato oggi. Il rapporto e’ stato realizzato in collaborazione con l’associazione Psichiatria Democratica e la cooperativa Articolo 1. L’allarme lanciato dal garante è che, sulla scorta delle linee nazionali, dovrebbero essere garantiti in Campania almeno 500 posti, uno ogni diecimila abitanti, a fronte dei 120 posti presenti.
“È possibile affermare – si legge nel report – che l’attuale offerta del Servizio sanitario nazionale e’ assolutamente inadeguata alla necessità della popolazione e che l’attuale situazione sanitaria non ha fatto che amplificare una carenza preesistente”. In particolare, all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, da quando e’ stato riconvertito in presidio Covid, i locali Spdc sono stati destinati ad altro impiego. All’ospedale del Mare, i due reparti sono stati fusi in unico servizio dotato al momento di 16 posti letto. All’Asl di Salerno, invece, nessun cambiamento è stato rilevato con l’arrivo del Covid e nessuna riduzione dell’offerta. In definitiva, nel post pandemia, all’Asl Napoli 1 Centro non sono più presenti dodici posti (si è passati da 28 a 16), quattro all’Asl di Caserta (da 16 a 12) e all’Asl Napoli 2 Nord (da 18 a 14).