
La precisione degli accelerometri è tale da poter registrare non solo attività sismiche, ma anche l’impatto del traffico e persino del vento sul tempio. Tali dati aiuteranno a elaborare un modello del comportamento dinamico dell’edificio e saranno fondamentali per rintracciare cambiamenti strutturali, non visibili a occhio nudo, che potrebbero rappresentare un rischio.
“Si tratta di un’integrazione virtuosa tra ricerca applicata e tutela, che impiega tecnologie e sensori altamente innovativi, sviluppati dal professore Fabrizio Barone per applicazioni nei settori della sismologia e della geofisica, integrando le conoscenze di molti settori scientifici, tra cui l’archeologia, l’architettura, la geologia e l’ingegneria strutturale”, ha dichiarato l’ingegner Luigi Petti dell’Ateneo salernitano. “Tali attività – aggiunge – rientrano in un progetto di ricerca più ampio, a cui partecipano, tra l’altro, le Università di Roma ‘La Sapienza’ e di Kassel in Germania. E, inoltre, iniziata una collaborazione con l’Ispra per attività di monitoraggio
sui beni culturali”.