Caso Anna Francesconi: dall’autopsia non emergerebbe alcun nesso tra la morte e le lesioni riscontrate dai medici sul corpo della donna. Questo dice l’esame autoptico del medico incaricato dalla Procura con la presenza del consulente della difesa, il dottore Antonio Lombardi.
Secondo la perizia il cuore dell’anziana donna era malandato, oltre a uno stato depressivo che potrebbe far risalire il decesso alle cause naturali.
La consulenza di parte ha permesso agli avvocati del figlio della Francesconi, il 44enne Giovanni De Vita, di avere una sponda. I penalisti Immacolata Romano e Giuseppe Milazzo chiederanno, infatti, l’archiviazione il procedimento per reato di omicidio e si proceda solo per i maltrattamenti. In sede autoptica sia il medico della Procura che quello di parte hanno rilevato l’ecchimosi dovute ai colpi con oggetti contundenti come libri o con calci del figlio Giovanni che è anche in uno stato di disabilità fisica.
Ora spetterà al pubblico ministero Luigi Santulli decidere sulla eventuale archiviazione per omicidio volontario.
Lo scorso 29 dicembre Anna Francesconi, era stata trovata morta in casa nel quartiere San Giovanni a Teduccio. La vicenda è diventata un caso perché il figlio Giovanni De Vita di 44 anni, affetto da una disabilità fisica, era stato iscritto nel registro degli indagati.
Ad accusare l’uomo erano state le accuse di una familiare che giunta sul posto, dopo l’allarme lanciato dallo stesso Giovanni, ha attirato le attenzioni degli inquirenti per le sue accuse pubbliche e plateali contro il cugino.
Sullo sfondo possono esserci interessi materiale. La signora Francesconi aveva messo da parte un piccolo patrimonio fatto di somme di denaro e immobili su cui potrebbero essere piombate le mire di qualche familiare.