25 APRILE / SE NON SAI CHI SONO I PARTIGIANI LEGGI LE LORO LETTERE PRIMA DI ESSERE UCCISI

L’ultima lettera di un giovane partigiano siciliano ai suoi genitori

Chi erano i partigiani? Erano giovani, giovanissimi e per capire realmente bisogna leggere le loro ultime lettere per chi era condannato a morte. Antonio Brancati aveva anni 23, uno studente nato a Ispica (Ragusa) il 21 dicembre 1920.

Allievo ufficiale di Fanteria, il 1° marzo 1944 entra a far parte del “Gruppo di Organizzazione” del Comitato Militare di Grosseto, di stanza a Monte Bottigli sopra Grosseto. Catturato il 22 Marzo 1944 sul monte Bottigli, nel corso di un rastrellamento di forze tedesche e fasciste che lo sorprendono assieme ad altri dieci compagni nella capanna in cui dormono. Processato il 22 marzo 1944 nella scuola di Maiano Lavacchio (Grosseto) da tribunale misto tedesco e fascista.

Fucilato lo stesso 22 marzo 1944, a Maiano Lavacchio, con Mario Becucci, Rino Cíattini, Silvano Guidoni, Alfiero Grazi, Corrado Matteini, Emanuele Matteini, Alcide Mignarri, Alvaro Nfinucci, Alfonso Passananti e Attilio Sforzi.

Ecco la sua ultima lettera.

Carissimi genitori,                                                                                     

non so se mi sarà possibile potervi rivedere, per la qual cosa vi scrivo questa lettera. Sono stato condannato a morte per non essermi associato a coloro che vogliono distruggere completamente l’Italia.                              

Vi giuro di non aver commessa nessuna colpa se non quella di aver voluto più bene di costoro all’Italia, nostra amabile e martoriata Patria. Voi potete dire questo sempre a voce alta dinanzi a tutti.                           

Se muoio, muoio innocente. Vi prego di perdonarmi se qualche volta vi ho fatto arrabbiare, vi ho disobbedito, ero allora un ragazzo.                                                           

Solo pregate per me il buon Dio. Non prendetevi parecchi pensieri. Fate del bene ai poveri per la salvezza della mia povera anima. Vi ringrazio per quanto avete fatto per me e per la mia educazione. Speriamo che Iddio vi dia giusta ricompensa.  

Baciate per me tutti i fratelli: Felice, Costantino, Luigi, Vincenzo e Alberto e la mia cara fidanzata.

Non affliggetevi e fatevi coraggio, ci sarà chi mi vendicherà. Ricompensate e ricordatevi finché vivrete di quei signori Matteini per il bene che mi hanno fatto, per l’amore di madre che hanno avuto nei miei riguardi. Io vi ho sempre pensato in tutti i momenti della giornata.               

Dispiacente tanto se non ci rivedremo su questa terra; ma ci rivedremo lassù, in un luogo più bello, più giusto e più santo.                                   

Ricordatevi sempre di me.

Un forte bacione

Antonio

Sappiate che il vostro Antonio penserà sempre a voi anche dopo morto e che vi guarderà dal cielo.

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