Avellino, doveva essere una strage. Non solo Aldo Gioia, 53enne dipendente Fca Pratola di Serra, ma la figlia 18enne e il fidanzato volevano uccidere anche madre e sorellina. Come riporta il giornale corriereirpinia.it i due giovani hanno confessato dopo le prime indagini che avevano ricostruito la dinamica. Il movente sarebbe collegato al fatto che i giovani della ragazza osteggiavano la relazione con il 23enne con problemi di droga. Così lo ha fatto entrare in casa e con un coltello da caccia ha infierito sul corpo del padre che dormiva sul divano.
Una vicenda agghiacciante che rimanda alla memoria di altri crimini commessi nell’ambito delle mura familiari. Sono passati 20 anni da Erika e Omar, una vicenda che ha fatto discutere per molto tempo e speso analisi su come si possa arrivare all’omicidio nelle tensioni e nelle relazioni familiari.
Una testimonianza arriva dal teatro di Eduardo De Filippo che con il monologo finale nel suo “Le voci di dentro” dice: “Lo avete creduto possibile. Un assassinio lo avete messo nelle cose normali di tutti i giorni… il delitto lo avete messo nel bilancio di famiglia! La stima, don Pasqua’, la stima reciproca che ci mette a posto con la nostra coscienza, che ci appacia con noi stessi, l’abbiamo uccisa… E vi sembra un assassinio da niente? Senza la stima si può arrivare al delitto. E ci stavamo arrivando”