( G. M. ) – L’incontro dopo la protesta. A San Giovanni a Teduccio i comitati avevano denunciato lo sforamento dei decibel durante i lavori di demolizione della vecchia Centrale Enel dismessa già negli anni Novanta (quando fu decisa la demolizione) e sostituita con quella a metano della Tirreno Power. L’impianto, inaugurato nel 1953 da Alcide De Gasperi, deve essere demolito per restituire il piazzale al demanio e quindi all’Autorità portuale per l’allargamento del porto commerciale.
Lo scorso 17 giugno i comitati insieme ai cittadini di Vigliena si erano presentati ai cancelli della Tirreno Power per un incontro, dopo quello avvenuto solo con la Municipalità, e giunto dopo le denunce dei residenti nelle settimane precedenti. Dopo un blocco stradale e qualche tensione i comitati avevano strappato l’incontro di oggi dove si sono confrontati con alcuni dirigenti di Tirreno Power e dell’impresa che svolge i lavori di demolizione.
“Hanno sostenuto che per effetto dei venti si sono determinati degli inconvenienti di poco conto che sono pronti a mitigare ulteriormente – ha dichiarato Vincenzo Morreale del Comitato civico San Giovanni – e dicono di monitorare la situazione e si sono impegnati affinchè non avvengano più. La legge parla chiaro, abbiamo chiesto il rispetto del protocollo e delle misure di mitigazione. Verificheremo gli impegni presi”.
Durante la riunione si è verificato anche un siparietto in cui le imprese coinvolte hanno chiesto di interloquire attraverso la Municipalità ma i comitati hanno ribadito il loro ruolo di partecipazione attiva. A Napoli Est i diversi progetti di rilievante interesse economico come il terminal container legato alla logistica e il deposito Gnl di Edison e Q8 riguardano anche il futuro della città e della sua agibilità democratica.