Una delegazione di Legambiente Sicilia si è recata ieri pomeriggio sulle Madonie, nei luoghi devastati dal fuoco. “È una catastrofe – dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Un territorio distrutto, un panorama spettrale. I danni alle aziende, ai pastori sono enormi, ma non è quantificabile il danno all’ambiente. Il micidiale mix fra temperature elevate per così tanto tempo, vento e mano criminale stanno distruggendo il nostro futuro”.
“Non resta che limitare i danni. Per questo motivo – aggiunge Zanna – abbiamo scritto una lettera al presidente del Consiglio ed ai ministri dell’Interno e della Difesa per chiedere che il governo di Roma mobiliti l’esercito per presidiare i territori, invii i carabinieri forestali, soprattutto i nuclei investigativi, in particolare nelle aree di maggiore pregio ambientale e naturalistico, come i parchi, le riserve e i siti di Natura 2000, sempre più attaccati e minacciati dai delinquenti del fuoco”.
“Stato di calamità” e primi fondi regionali
Il governo Musumeci ha stanziato le prime risorse per far fronte alle immediate spese di pronto intervento, a seguito dei gravi danni provocati in Sicilia dagli incendi dovuti all’eccezionale situazione climatica verificatasi nell’Isola. La decisione è stata presa nel pomeriggio, nel corso della seduta della Giunta. Il provvedimento di oggi segue la dichiarazione dello ‘stato di crisi ed emergenza’, così come previsto dalla legge regionale 13 del 2020, già deliberato la scorsa settimana e per il quale è stato nominato commissario il capo della Protezione civile della presidenza della Regione, Salvo Cocina.
Le prime risorse serviranno per l’acquisto di foraggio da parte delle aziende zootecniche e per ripristinare le recinzioni dei pascoli danneggiati. Nel contempo, il governo regionale ha proclamato oggi stesso lo “stato di calamità”, con la conseguente richiesta, alla presidenza del Consiglio dei ministri, della dichiarazione dello “stato di emergenza”.