Non succede e non è successo. Antonio Bassolino sconfitto in questa corsa a sindaco per la quale l’entusiasmo (soprattutto social) dei tanti incontri e delle piazze aveva creato l’illusione di un ballottaggio.
Dopo due mandati negli anni novanta come primo cittadino e due da presidente della Regione Campania Bassolino, però, torna a ricoprire una carica elettiva da consigliere comunale nel capoluogo partenopeo. L’ex primo cittadino a 74 anni entra in Consiglio comunale come secondo non eletto tra i candidati alla carica di sindaco.
I voti raccolti da Bassolino, quando mancano due sezioni da scrutinare, sono oltre 28mila, pari all’8,19% delle preferenze, percentuale che gli permette di staccare il biglietto per l’ingresso in Consiglio.
L’ex governatore ha già annunciato che non rinuncerà allo scranno ed è pronto ad affrontare la sua prima esperienza da consigliere comunale all’opposizione del neosindaco Gaetano Manfredi e, quindi, del Pd, il partito di cui è stato fondatore e che ha abbandonato ufficialmente nel 2017.
Per il nuovo sindaco la presenza di Bassolino non passerà in secondo piano e sul piano politico sarà ingombrante, soprattutto nell’esercizio dell’opposizione e nella conoscenza di Palazzo San Giacomo.