Giuseppe Manzo – Un primo tempo che sembrava andare nel migliore dei modi con il gol di Zielinsky. Poi un’ora di buio dove l’agonismo dell’Inter ha prevalso sugli azzurri spenti a centrocampo e in attacco. Rigore di Çalhanoğlu, Perisic in chiusura di prima frazione e Lautaro al 60° regalano 3 reti ai ragazzi di Simone Inzaghi.
Poi dal 60° sono le sostituzioni che ravvivano gli uomini di Spalletti. Petagna (per l’infortunato Osimhen), Mertens ed Elmas danno vitalità in attacco e con il possesso palla che diventa prendominio azzurro.
Proprio il belga Ciro inventa al 78° da fuori area e segna la rete che spaventa l’Inter. Mario Rui di testa al 90° trova Handanovi e la traversa, lo stesso Mertens ha la palla del pari al 97° (i minuti di recupero sono stati 8 per i tanti momenti di stop) ma tira alto su cross di Anguissa al limite dell’area piccola.
Un punto in due partite contro Verona e Inter, 4 gol subiti: più della metà di quelli subiti fino a Salernitana-Napoli. Demme e Politano positivi hanno tolto due elementi in “palla”, Insigne e Anguissa con Ruiz stasera sembravano più affaticati.
“Sicuramente meglio nel secondo tempo – ha detto Spalletti nel dopo partita – abbiamo avuto più momenti di qualità. Non mi frega niente del risultato, importa l’atteggiamento e abbiamo fatto una partita di buon livello. Da tre anni a Napoli si lavora bene e si vede. Si può lavorare meglio nelle distanze tra i reparti”.
Ora ci sarà lo Spartak e poi la Lazio domenica sera. Per il presidente De Laurentiis molto scaramantico vale la pena chiedere: ma la maglia celebrativa di Maradona, che tanto ha fatto discutere, vogliamo mantenerla ancora?