Un uomo è stato ferito da colpi di arma da fuoco a Napoli. Il ferimento è avvenuto nel quartiere Fuorigrotta, in via Caio Duilio, davanti a un bar. L’uomo è stato trasportato all’ospedale San Paolo. Le sue condizioni sarebbero gravissime.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di Bagnoli. Secondo l’edizione on line del Mattino si tratta del boss Vitale Troncone.
Nel nolano gambizzato 43enne
La Polizia indaga sul ferimento di un uomo di 43 anni, pregiudicato, giunto nella notte al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola (Napoli). L’uomo, accompagnato in ospedale dal figlio e refertato per due ferite da colpo di arma da fuoco alle gambe, ha riferito alle forze dell’ordine che il ferimento è avvenuto nel vicino comune di San Vitaliano.
Qui l’uomo avrebbe avuto una discussione con 3-4 persone, degenerata nel momento in cui una di queste ha estratto una pistola ferendolo alle gambe. La sua versione dei fatti è al vaglio degli investigatori.
Maresca: “non fa più notizia”
«Oggi un nuovo agguato a Fuorigrotta, tra la gente in pieno giorno – tuona Maresca – La cosa non fa quasi più notizia. Ne parla qualche telegiornale locale, mentre a livello nazionale i morti ammazzati a Napoli non arrivano neanche più. Segno questo di una assuefazione rispetto ad un dato che, addirittura, è considerato assodato. Quasi come se non ci fosse più nulla di strano, anomalo e grave se ammazzano, o provano a farlo, una persona a Napoli nelle strade dello shopping natalizio».
«A ottobre qualche giornalista più attento già scriveva – in occasione dell’ennesimo omicidio, quello di un diciannovenne a Secondigliano – di “una camorra scatenata a Napoli e di nuove leve criminali di giovanissimi che avanzano…”, sottolineando come “riesplodessero le tensioni in mezza città – con le armi che tornano a seminare morti e feriti e alcuni clan che pianificano addirittura azioni stragiste puntando sulle bombe”. Il 10 novembre scorso – continua il consigliere – altro raid a Fuorigrotta ai danni di un trentenne, morto ammazzato. Due giorni dopo un trentottenne freddato a Miano». Fino ad arrivare «all’agguato di oggi contro quello che gli inquirenti definiscono un capoclan – insiste il leader dell’opposizione di centrodestra – e che conferma i timori di una escalation di violenza nella criminalità locale per il controllo del territorio».
Allarmanti i dati sull’emergenza criminalità, come sottolinea Maresca: «Almeno 10 le vittime per mano di camorra nel 2020, in piena pandemia. E decine di raid criminali e attentati incendiari. Da inizio anno – aggiunge – ci sono stati, secondo l’indice sulla criminalità diffuso dal IlSole24ore, già 26 omicidi dolosi e 65 tentati omicidi e la sensazione è che sia ormai diffuso il senso di insicurezza tra i cittadini. L’analisi è condotta sulla percentuale tra delitti denunciati e numero di abitanti e Napoli è a metà classifica rispetto a tutte le province italiane».
«Ma la valutazione diventa molto più inclemente e preoccupante quando si vanno a leggere i numeri assoluti, dove siamo ai primi posti praticamente su tutti i delitti», è l’sos dell’esponente di minoranza, che rimarca: «Siamo al primo posto in Italia come numeri assoluti per estorsioni, rapine e furti d’auto. E naturalmente per associazione mafiosa, contraffazione, contrabbando e usura. Secondi per furti con strappo e minacce, terzi per lesioni volontarie. E sugli altri tipi di reati la situazione non è molto diversa». «Sono preoccupato – conclude Maresca – l’ho già detto in occasione di altri fatti violenti che si sono registrati nei giorni scorsi. E dovrebbe preoccuparsi anche chi ci governa. Bisogna agire e farlo presto. Nei prossimi giorni, insieme ai colleghi dell’opposizione, discuteremo delle iniziative da mettere in campo sulla sicurezza, compreso un incontro con il ministro dell’Interno, che dovrà assumere impegni seri per Napoli, perché noi napoletani non siamo cittadini italiani di serie B».