G. M. – Era diventato uno dei primi terzini sinistri più forti al mondo nel 2017. Poi quel maledetto 2 novembre in Champions contro il City dopo l’ennesima sgroppata sulla fascia sinistra il ginocchio fa crac: rottura legamento crociato.
Fouzi Ghoulam non molla, vuole rientrare per il finale di stagione e soprattutto per la madre di tutte le partite contro la Juve. Questo tentativo di forzare il rientro a febbraio 2018 gli provoca un secondo stop in allenamento: frattura della rotula, campionato finito.
Dopo un anno a ottobre 2019 quando sembra rivedere il campo con maggiore continuità ecco l’infortunio muscolare. Ma non finisce qui. A marzo 2021 di nuovo la rottura del legamento crociato.
Ieri Fouzi Ghoulam ha dato una grande emozione ai tifosi del Napoli e del calcio in generale. Sono tantissimi gli attestati di stima e affetto per un professionista che dopo 4 anni e mezzo di sfortuna e infortuni è sceso in campo contro la Juve. Ha retto il campo, non si è risparmiato e ha dimostrato che fin quando hai una goccia di sudore da spendere puoi dimostrare quello che vali.
Mai parole sopra le righe, mai comportamenti fuori posto per questo algerino di Napoli e grande amico di Koulibaly: insieme sono protagonisti di iniziative per le persone più fragili della città. Ieri a Torino Fouzi è stata la luce più bella in questo calcio malato e stanco che non si ferma nemmeno in piena pandemia.