“Siamo davvero contenti che il presidente della Provincia di Catanzaro, Abramo, con un lievissimo ritardo di soli 6 anni, si sia reso conto che la cd legge Delrio abbia di fatto annientato le Province svuotandole di ogni significato”.
A dirlo è Filippo Sestito di Un’altra Calabria è possibile che entra nel merito, non lesinando critiche al presidente Abramo, sulla crisi economico-finanziaria della Provincia di Catanzaro che si presenta così grave “da mettere in dubbio addirittura il pagamento dello stipendio per i dipendenti”.
“Ancora una volta, ove mai ve ne fosse bisogno – continua Sestito – mette in risalto la miopia politica ed il più basso provincialismo della classe politica attuale delle tre principali città calabresi, Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, che in tutti questi anni con grande presunzione ha pensato solo ed esclusivamente al proprio interesse senza curarsi di ciò che accadeva a pochi passi di distanza”.
Quando a lanciare il grido d’allarme furono i lavoratori e la società civile della provincia di Crotone che denunciarono a gran voce la chiusura dell’ente Provincia, “nessun altro ente sentì il dovere di intervenire né di mostrarsi solidale, operando una scelta incivile e politicamente immorale. Adesso i rappresentanti politici ed istituzionali di Catanzaro improvvisamente scoprono la necessità di chiedere un intervento agli enti superiori per il trasferimento alla Provincia di Catanzaro di maggiori competenze e funzioni, e quindi di maggiori risorse economiche da gestire per far fronte alla crisi”.
“Speriamo realmente nel salvataggio della Provincia di Catanzaro e dei suoi dipendenti ma non dimentichiamo che quando per lunghi anni i dipendenti della Provincia di Crotone chiesero aiuto, di loro non importò a nessuno, a cominciare proprio dai politici crotonesi, conclude Sestito.