Giuseppe Manzo – Non è stato un Napoli al 100% ma il pareggio contro l’Inter è frutto solo di una casualità. Al Maradona è tornato lo spettro difensivo di Empoli e Spezia dove carambole sfortutante hanno portato Dzeko in gol. Agli azzurri invece è mancata la zampata definitivita con il palo di Zielinsky e le parata di Handanovic. Critiche eccessive per Spalletti e gli 11 in campo che sono a -2 dal primo posto ora occupato dal Milan.
Certo, c’è da recriminare ma non tanto per la gara di ieri. Se oggi il Napoli non è saldamente in testa è a causa di quel disastroso e sfortunato mese di dicembre con 8 punti persi. Quella fase è stata pagata amaramente in un campionato che vede la miglior difesa della Serie A e il miglior possesso di palla che come ieri ha completamente annullato in nerazzurri di Inzaghi ( e ricordiamo la gara balorda dell’andata finita immeritatamente 3-2 per i campioni d’Italia).
Insomma, questa squadra deve solo convincersi che sul campo non ha nulla di meno di Inter, Milan e Juve e davanti ha 13 partite dove può giocarsi lo scudetto. Lo conferma anche Spalletti: “Sono complice la mia squadra, sono dentro alla mia squadra. Questa sera l’ha fatto vedere, la leggerezza nel far girare il pallone contro una squadra contro l’Inter. Dobbiamo essere ambiziosi, se a voi vi fa gioco, possiamo usare anche la parola scudetto”.
Il Napoli deve crederci, come squadra, e come piazza lasciar cadere i continui alti e bassi nei giudizi perché in questa stagione Insigne e compagni si stanno rivelando all’altezza del primato. Serve solo la cattiveria giusta.