Un blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo di Foggia, coordinato dalla locale Procura della Repubblica, ha portato, lo scorso 18 febbraio, all’arresto di un pericoloso ricercato, Antonio Patruno – cerignolano, classe 1973 – condannato in via definitiva per, si legge in una nota dei militari, “un violento ed armato assalto ad un portavalori avvenuto nel Dicembre 2012 a Vasto (Ch)”.
Condannato in via definitiva per rapina aggravata, ricettazione, attentato ai trasporti, detenzione e porto illegale di armi, ed altro ancora, ad una pena complessiva di 15 anni di reclusione, “al netto del pre-sofferto già scontato in custodia cautelare”, Patruno doveva ancora scontare oltre 12 anni e mezzo di carcere dopo il rigetto del ricorso in Cassazione. Dal luglio scorso, però, l’uomo si era reso irreperibile, diventando in questo modo un ricercato su tutto il territorio nazionale.
La svolta nelle sue ricerche, si legge nella nota, “è invece arrivata l’altra sera, quando i carabinieri, supportati in fase esecutiva dai Reparti specializzati dell’Arma, hanno effettuato il blitz in un agriturismo da mesi dismesso ad Ascoli Satriano (Fg)”. Si è trattato di un’operazione di polizia giudiziaria “muscolare”, scrivono i carabinieri, “al termine della quale il Patruno è stato catturato.
Nella sua disponibilità, all’interno del covo dove è stato rintracciato, è stato rinvenuto del materiale ritenuto utile per gli inquirenti”. In flagranza di reato, è stato arrestato anche un presunto fiancheggiatore del 49enne, un imprenditore agricolo di fatto incensurato, a carico del quale, in questa prima fase di indagini preliminari, sono stati raccolti elementi investigativi a suo carico, non solo per quanto riguarda il “sostegno” fornito al Patruno, ma anche per quanto concerne la detenzione illegale di un fucile a pompa, di circa duecento munizioni calibro 12 e la ricettazione di alcuni mezzi rubati o oggetto di rapina in provincia di Foggia e nella limitrofa BAT.
Nella giornata di ieri l’udienza di convalida per questo arresto in flagranza di reato davanti al Tribunale di Foggia