G. M. – La stoccata da biliardo di Lorenzo e Fabian. La “cazzimma” come ha detto Spalletti dopo l’1-1 all’88° che poteva abbattere anche una tigre del Bengala. La fame e la rabbia nei minuti di recupero per ribaltare l’incubo di sconfitte e pareggi rocamboleschi. Fino a quella corsa sotto la curva dei tifosi, dove tutti si sono alzati dalla panchina compreso l’allenatore, dimostrando che qui c’è un gruppo unito.
Lazio-Napoli non dice solo i 3 punti chiave per agganciare il primato alla vigilia del primo spareggio scudetto contro il Milan al Maradona. All’Olimpico ci sono le basi per affrontare 11 finali iniziando dal carattere, tanto criticato, di questi calciatori. “Conosco bene i miei giocatori – ha detto Spalletti – devono essere lasciati tranquilli nel fare analisi profonde dentro se stessi. Tengono alla squadra e all’affetto dei tifosi. So che hanno un’anima forte, ci parlo spesso. Dentro la partita di questa sera, superiore rispetto a quella giocata a Cagliari, ci sono molte cose”.
“La reazione all’eurogol di Pedro, che ti può togliere la forza, è da grande squadra. E dico che di risorse la mia squadra ne ha ancora altre: in alcuni momenti andiamo con un filo di gas. I valori e la forza del Napoli sono questi, possiamo fare grandi cose. Ho fiducia perché abbiamo qualità e giochiamo un grande calcio. Sopra è chiaro che dobbiamo metterci un po’ di cazzimma, come dice a Napoli”, ha poi aggiunto Spalletti che non ha lesinato frecciate ai “rompicoglioni” sul carattere della squadra.
Da quella reazione all’88° e da quell’unità sotto la curva bisogna ripartire perché gioco e tecnica ci sono già: 11 finali per giocarsi il tricolore, 32 anni dopo.