Sono 26, e non venti come comunicato dai carabinieri in un primo momento, le misure cautelari eseguite su disposizione del gip del Tribunale di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla piazza di spaccio scoperta all’interno del carcere di Secondigliano. Per 22 indagati si sono aperte le porte della cella, mentre per altri quattro sono stati disposti i domiciliari.
Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria a Napoli, Frosinone e Salerno, oltre che nei penitenziari del capoluogo campano e di altre otto città italiane: Campobasso, Cosenza, Fossombrone (Pesaro e Urbino), Spoleto (Perugia), Voghera (Pavia), Saluzzo (Cuneo), Tolmezzo (Udine) e Trapani. Secondo i carabinieri, all’interno del carcere di Secondigliano, grazie all’aiuto di agenti di polizia penitenziaria infedeli, entravano e venivano spacciate dai detenuti cocaina, marijuana e hashish.
Questi i destinatari della misura cautelare: Antonio Autore, 29 anni; Salvatore Basile, 31; Fabio Crocella, 43; Patrizia D’Angelo, 46; Eugenio D’Atri, 39; Michele Elia, 35; Luisa Di Fusco, 33; Mario Fabozzi, 55; Eduardo Fabricino, 41; Francesco Gigante, 58; Angelo Marasco, 39; Salvatore Mavilla, 59; Giuseppe Mazziotti, 35; Marco Molinaro, 34; Cristian Monaco, 30; Antonio Napoletano, 25; Pasquale Nasti, 40; Salvatore Ottaiano, 44; Ciro Quindici, 45; Raffaele Riccio, 50; Gennaro Ruggiero, 53; Salvatore Scotti, 31; Giuseppe Tucci, 47; Raffaele Valda, 48; Alfredo Vigilia Junior, 28; Pasquale Vigilia, 34. I nomi sono stati resi noti dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli.