La città di Pozzuoli negli ultimi cinque anni ha subito un’incredibile riduzione di residenti. Il dato più sconcertante è nell’ultimo censimento ISTAT: oltre duemila e trecento cittadini in meno, di questi la maggioranza è rappresentata da giovani. Nel solo 2020, sono infatti circa 1300 i cittadini, con un’età compresa tra i 20 e i 39 anni, che hanno lasciato la nostra Città.
«Sono dati sconcertanti, che denotano la carenza di opportunità in questa città – dichiara Raffaele Postiglione, candidato Sindaco della coalizione Possiamo. La fascia d’età è quella di chi cerca lavoro, di chi ha la necessità e soprattutto il diritto di realizzarsi e trovare una sua dimensione e indipendenza. Per raggiungere questo obiettivo molti sono costretti ad andare via. È la storia di tante sorelle, fratelli, amiche e amici. È il destino che si presenta dinanzi a tanti figli di questa terra. Tante – continua Postiglione – le risorse sprecate e opportunità sempre e solo a servizio di logiche e sistemi incapaci di generare occupazione. In città c’è chi è sempre pronto ad agitare la bandiera dei “fatti”. Gli investimenti, i lavori svolti, i milioni di euro spesi. Ma i dati sono oggettivi e non danno spazio ad interpretazioni. La realtà potrebbe essere ancora ben più grave. In molti infatti che vivono fuori continuano a mantenere la residenza qui».
La Regione Campania presenta un quadro disastroso, ma la città di Pozzuoli ha visto ridursi la propria popolazione del doppio rispetto al dato regionale.
«Si va verso l’impoverimento sociale ed economico – continua Postiglione – questo nonostante la marea di soldi pubblici investiti. L’amministrazione di questi ultimi 20 anni non ha creato nessuna ricaduta in termini occupazionali e di occasioni diffuse. È necessario un “Piano per il Lavoro” che riguardi la nostra città, che si basi sulle principali “materie prime” di cui siamo ricchi, la cultura, il paesaggio ed il patrimonio pubblico».
Quattro proposte, quelle della coalizione Possiamo, che riuscirebbero a creare opportunità di lavoro, regolari e con pieni diritti: affidare i beni archeologici e la valorizzazione di siti di interesse naturalistico a cooperative di giovani; valorizzare e mettere a bando gli immobili comunali per imprese sociali; incentivare e sostenere la nascita di imprese innovative costruendo collaborazioni con scuola e Università; creare opportunità diffuse e combattere la logica dell’unico gestore.