Nell’autunno del 2021 su questo giornale lanciammo l’allarme sulla “mattanza” dei giovanissimi legati alle dinamiche criminali raccogliando anche il grido di Don Mimmo Battaglia che ha lanciato il Patto educativo: proposta accolta dalla ministra Lamorgese nell’ultima sua visita a Napoli.
“Una significativa evoluzione per numero e tipologia di eventi delittuosi” che vedono i minori nelle vesti di vittime e di protagonisti a Napoli. È l’allarme che si legge nella relazione al parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, relativa al periodo gennaio-giugno 2021.
I fenomeni criminali che vedono protagonisti i minori sono, rimarcano dalla Dia, “un problema che affligge contesti urbani e di periferia”. Quando i più giovani sono protagonisti degli eventi lo sono “per motivi derivanti dalla loro condizione sia di tossicodipendenza e sia di affiliazione a famiglie di camorra”.
Da non sottovalutare, poi, pur non rientrando nello specifico fenomeno camorristico, “la pericolosa, consistente presenza di minori che si muovono in gruppo esercitando violenza del tutto ingiustificata nei confronti di coetanei o di fasce sensibili che annoverano anziani e disabili”.
In generale, spiega la relazione, “si tratterebbe di giovani che proverrebbero prevalentemente da periferie degradate e che hanno maturato esperienze di vita segnate da disagio familiare, difficoltà economiche, gravi forme di precarietà abitativa e carenze culturali derivanti da discontinuità o da completo abbandono scolastico”.