Voci “non ufficiali “ paventerebbero “la chiusura dell’ennesima postazione 118 della città di Napoli, a quanto pare stavolta toccherebbe alla postazione di Scampia che copre una vasta area della periferia partenopea”.
A denunciarlo è l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate che sottolinea come “la carenza cronica del personale medico-infermieristico sta costringendo la direzione del servizio a sopprimere diverse ambulanze , totalmente o parzialmente (demedicalizzandole). Ricordiamo la soppressione degli Incurabili e la demedicalizzazione della postazione del Chiatamone”.
“L’Asl Napoli 1 sta cercando di porre rimedio tramite un avviso pubblico a tempo determinato per infermieri – continua la nota – ma a nostro avviso non è questo il modo per “ipotecare” un servizio essenziale come il 118. Gli infermieri devono essere reclutati a tempo indeterminato e non gettonati tramite avviso pubblico”.
La soluzione ? “È sotto gli occhi di tutti – dice l’associazione – 2 sono le graduatorie di idoneità dalla quali l’ASL può attingere professionisti per il servizio di emergenza urgenza; quella della Vanvitelli e quella degli Istituti penitenziari / Capri. Non lasciamo marcire professionisti all’interno delle graduatorie”
“Le 14 ambulanze (in servizio ieri) per una città di un milione di persone non bastano. Speriamo che questo nostro articolo faccia desistere nel sopprimere l’ennesima ambulanza della città di Napoli. L’utenza ,già vessata dalla carenza dei medici di medicina generale, non può subire questo ennesimo attentato alla salute”, conclude la nota.