Antonio Giordano* – La vera ipocrisia moderna consiste nella circostanza che Paesi del mondo ricchi e poveri seguono differenti protocolli di trattamento seppur per la medesima patologia.
Ciò significa che ci sono “due ricette” per curare gli ammalati ma anche per vaccinare le popolazioni: una per i paesi ricchi e una per i paesi poveri. Due pesi e due misure.
Negare questa realtà significa distorcere la verità perché il solco tra chi nasce, si ammala o si contagia in un paese ricco e chi nasce in un paese povero e’ davvero molto profondo.
I pragmatici del mondo scientifico pensano che le differenze siano inevitabili ma in realtà non tengono conto che dovrebbe esistere una sola aspirazione globale: quella di arrivare a somministrare ad ogni essere umano “il medesimo standard di cure necessarie”.
Non si tratta di filantropia piuttosto di civiltà.
Nascere in un paese povero non dovrebbe costituire una minaccia a priori per la sopravvivenza e obbligo dei paesi ricchi dovrebbe essere la solidarietà con un piano di intervento volto ad abbattere le disuguaglianze sociali del mondo.
*direttore dello Sbarro Institute di Filadelfia, professore Università di Siena, coordina il gruppo programma ambiente e salute Pnrr per il Ministero della Salute