Come è cambiato e cambierà il mondo dopo la guerra in Ucraina? In un’epoca di opinioni c’è un libro in uscita che propone un’analisi attenta e al tempo stesso serrata su cosa sia accaduto dopo la caduta del muro di Berlino e cosa potrà accadere dopo questo trentennio di globalizzazione.
“La Guerra civile globale” – il mondo dopo il conflitto russo-ucraino è il libro scritto da Enrico Tomaselli (euro 13, 61) che si può acquistare in libreria e anche on line. Ecco le note introduttive al testo che diventa un testo importante per chi vuole raccogliere informazioni, contesto storico e possibili scenari in modo competente e appassionato.
“Questo breve scritto intende non semplicemente esaminare il conflitto russo-ucraino, ma soprattutto cerca di inquadrarlo in un contesto globale. A tal fine, si traccia il contesto geopolitico che lo precede, ed in cui affondano le radici del conflitto, non solo limitatamente ai due paesi, e non solo a partire dalla crisi del Donbass, ma lo si colloca in una dimensione più ampia (geograficamente e temporalmente), che è quella che segue la fine della guerra fredda. Ugualmente, si getta uno sguardo sul dopo, e sempre in una prospettiva geopolitica, quindi con riferimento non solo al rapporto NATO-Russia, o Europa-Russia, ma globale. Provando a delineare uno scenario probabile per questo prossimo dopoguerra.
Una attenzione particolare, più approfondita, viene riservata alle dinamiche – tattiche e strategiche – dello scontro sul terreno. Non solo perchè, in fondo, la guerra è il focus di questa analisi, ma perchè – si ritiene – essa è in sé significativa, e presagisce importanti pezzi del suddetto scenario. Fermo restando che, ovviamente, al momento la guerra è ancora in corso. Infine, una precisazione. Per una scelta ponderata, nel testo non vengono mai nominati i leader dei vari paesi coinvolti.
Ciò non solo per sottrarsi alle letture propagandistiche (e riduttive) che li circondano, quanto per la convinzione che, benché gli aspetti – diciamo così – caratteriali dei leader abbiano un possibile peso, nell’agire degli stati – e tanto più nell’agire delle grandi potenze – vi sia sempre un pensiero strategico che prevale, e che si identifica con la posizione che la potenza storicamente vuole assumere nel mondo. Ugualmente, non si esprimono giudizi di tipo etico o morale, ma si cerca di ragionare sui fatti”.
L’autore
Nato a Palermo, Enrico Tomaselli ha studiato arte e grafica a Palermo e Roma, ed ora vive e lavora a Napoli. Con alle spalle un background di arte classica, che viene da una solida tradizione familiare (dal fondatore della tradizione artistica, il bisnonno Onofrio, famoso ritrattista e paesaggista a Palermo tra l’800 ed il ‘900, così per quattro generazioni, che hanno visto numerosi pittori, scultori e ceramisti), ha seguito lo stimolo creativo dapprima al Liceo Artistico di Palermo, e poi all’Istituto Europeo del Design a Roma, e si è specializzato in graphic design e comunicazione; da quasi vent’anni mi occupo di multimedia design.
Nel 2005, ha fondato il festival internazionale di videoarte ‘Magmart | video under volcano’, di cui è direttore artistico. Nell’ambito delle attività collegate alla videoarte, ha curato numerose mostre, in Italia ed all’estero. Si occupa di politiche culturali e di arte contemporanea, e collabora con alcune testate online.
Da sempre interessato di politica internazionale, seguendo in particolare le vicende del sud America e quelle dei movimenti di liberazione in Europa. Da decenni + un appassionato di polemologia, ed ha studiato i conflitti e le guerre sia sotto il profilo storico, sia sotto quello politico, strategico e tattico.