Il Comune di Torre Annunziata sciolto per infiltrazione. È l’epilogo di un territorio che dall’omicidio di Maurizio Cerrato ad altri gravi episodi vedeva un alto tasso di presenza criminale. Insieme a Castellammare di Stabia l’intera area sud delle linea di costa napoletana è commissariata per l’inquinamento della vita politica e istituzionale.
“Un Comune sciolto per infiltrazioni rappresenta sempre un trauma per la comunità. Al tempo stesso, l’arrivo dei commissari può rappresentare un’opportunità per la città, auspicando che le conseguenze di questa crisi non ricadano come sempre sui cittadini. A Torre Annunziata, come a Castellammare, è necessario liberare le energie migliori che da decenni vengono soffocate dalla camorra”.
Così, in una nota, Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania e Gianluca Torelli, responsabile della Cgil torrese-stabiese in merito al decreto con cui il Consiglio dei Ministri ha sciolto per infiltrazioni camorristiche il Comune di Torre Annunziata.
“Lo scioglimento di due città importanti come Torre Annunziata e Castellammare – sostengono Ricci e Torelli – è la conferma di ciò che denunciamo da anni: la camorra in questo territorio ha fatto un salto di qualità, costruendo solidi legami con le classi dirigenti, di cui bisogna tenere conto.
Per il senatore Sandro Ruotolo “è stato un atto dovuto la decisione adottata oggi dal Consiglio dei ministri di sciogliere per infiltrazioni mafiose il Comune di Torre Annunziata. Un’amministrazione già colpita da inchieste e arresti per gravi fatti di corruzione. L’ex vice sindaco e assessore alla legalità, Lorenzo Diana, chiamato a bonificare quella impervia palude burocratica, fu indotto, dopo soli cinque mesi, a rassegnare le dimissioni”.
“A Torre Annunziata è tempo di dare un segnale di cambiamento. Ci sono minimo 18 mesi per ricostruire con rigore e trasparenza una classe dirigente credibile. L’appello che mi sento di estendere, anche per la prossima tornata delle elezioni amministrative e soprattutto per quei comuni che tornano al voto dopo essere stati sciolti per mafia, è rivolto principalmente ai partiti politici ma anche a quelle liste civiche che si presenteranno alle urne affinché sottoscrivano un ‘patto d’onore’ con i cittadini di Torre Annunziata, impegnandosi a non candidare chi si troverà coinvolto nella relazione del decreto di scioglimento, chi per parentela diretta e acquisita è in rapporti o frequentazioni con personaggi legati ai clan oppure coinvolto in indagini”, aggiunge Ruotolo.