A Napoli si sono alzate polemiche per la presenza della portaerei Truman degli Stati Uniti adibita al trasporto di armi nucleari. A suonare la carica a sinistra è l’ex sindaco Luigi de Magistris: “durante il mio mandato di Sindaco di Napoli, con una delibera storica, dichiarammo il porto di Napoli ed il suo golfo denuclearizzato e che, quindi, tutte le navi e i sottomarini a propulsione nucleare non avrebbero potuto farne accesso. Delibera sicuramente simbolica, ma che evidenzia come la sovranità del nostro Paese sia limitata e che siamo subalterni alla NATO”, scrive Luigi de Magistris.
“Il Governo Conte/Salvini/Di Maio, nel frattempo, ci voleva chiudere il porto perché accoglievamo le navi delle ONG che salvavano le persone che fuggivano dalle guerre e dai suoi effetti duraturi, anche volute e condotte da governi occidentali, negli anni passati, in Libia come in Siria, in Iraq come in Afghanistan. Non ci piegammo al razzismo di Stato di guerra e aprimmo i porti, per ubbidire alla Costituzione di fronte alle illegalità del potere”, prosegue il leader di Dema.
“La nostra città è oggi aperta alle sorelle e ai fratelli ucraini, come a tutte le persone che hanno bisogno di aiuto e pace. Nello statuto della città di Napoli inserimmo in maniera indelebile: “città di pace”. Le portaerei con armi di distruzione di massa non sono gradite, devono rappresentare il passato non il futuro del nostro pianeta. Il nostro mare è di pace, non di guerra”, conclude de Magistris.
Il Movimento 7 novembre chiama alla piazza del 16 maggio per il tavolo a Roma postando la foto della nave e scrivendo: “abbiamo bisogno di lavoro non di poraerei americane nel porto”. Sui social il tam tam di attivisti e sindacalisti contro la presenza della Truman.