In questa fase di violenza urbana diffusa a Napoli il quartiere Forcella torna nell’incubo delle stese e delle scorribande dei clan. Il raid di domenica sera contro “Cala la pasta” ha mandanto in fin di vita la moglie del titolare dopo l’investimento di un soggetto legate alle bande criminali che non contente hanno aggredito il fratello e i turisti quando sono tornati per recuperare la moto. Un’espressione di dominio violento e cieco si è impadronita delle strade e dei quartieri facendo tornare alla mente l’insicurezza urbana degli anni ’80.
“Occorre fermare l’ennesimo incendio criminale appiccato dalle nuove leve della camorra nel cuore antico della città. Da diversi giorni i segnali sono chiari. L’appello è rivolto alla magistratura, alle forze dell’ordine, all’amministrazione comunale: occorre fare presto. Napoli dice no alla violenza, no alla cultura camorrista. Non vogliamo altro sangue innocente, non ne possiamo più di annotare i nomi delle vittime casuali. Si faccia qualcosa ma lo si faccia subito”.
Lo ha detto il senatore Sandro Ruotolo che ha annunciato il flash mob il prossimo sabato in via Tribunali, davanti alla trattoria. A questa iniziativa hanno aderito anche i commercianti del quartiere.
“Non permetteremo a nessuno di trascinare nuovamente il Rione Forcella e il Centro storico di Napoli nel burrone delle violenze e del terrore. Napoli non deve tornare indietro. La bellezza vince contro la bruttura della camorra e della criminalità predatoria. Per questo motivo l’Associazione commercianti AForcella, si schiera accanto a Raffaele, a Veronica e in sostegno di tutti i titolari di esercizi commerciali che resistono e combattono. Ci dobbiamo essere tutti, sabato 21 maggio, in via Tribunali a rialzare le saracinesche del ristorante ‘Cala la pasta’. A ora di pranzo. Alle ore 13”.
Lo afferma in una nota Antonio Raio, presidente dell’Associazione commercianti AForcella che aggrega numerosi commercianti del Centro storico di Napoli.