CHIUSURA REPARTI E TAGLI POSTI LETTO: LA SITUAZIONE CRITICA DEGLI OSPEDALI A NAPOLI

La chiusura dei reparti all’ospedale San Paolo, il taglio di 250 posti letto al Cardarelli. Gli ospedali napoletani continuano a vivere una situazione critica che mette in pericolo il diritto alle cure sanitarie a Napoli.

“La chiusura parziale, nei giorni scorsi, dei reparti di Pediatria, Neurologia e Ortopedia dell’ospedale San Paolo di Napoli è un campanello d’allarme che non può passare inascoltato. Sappiamo bene che le soluzioni individuate nell’immediato, per evitare che in determinate fasce orarie i cittadini trovino le porte chiuse, sono solo un palliativo. Parliamo di un nosocomio in cui la sala operatoria chiude alle 13 e dal quale il primario di Ortopedia, dopo aver denunciato per mesi, inascoltato, la grave carenza di ortopedici (appena 3 per 24 ore), si è visto costretto a rassegnare le sue dimissioni. Ricorrere a turni straordinari e a prestazioni aggiuntive non può essere una soluzione definitiva. Dobbiamo agire con interventi e misure strutturali, per evitare che con l’estate e il sacrosanto diritto alle ferie del personale sanitario, si riaffacci una situazione di grave emergenza, col rischio di far collassare un sistema sanitario che fa i conti ovunque con una atavica carenza di personale”.

Lo ha dichiarato la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo M5S Valeria Ciarambino, che ieri mattina ha preso parte al sit in indetto dal sindacato Nursind davanti all’ospedale San Paolo. 

La stessa Ciarambino ha ricevuto però le critiche di alcuni manifestanti del Movimento 7 novembre presente al sit-in: “siamo stati in presidio fuori all’Ospedale San Paolo, insieme a diversi lavoratori, contro la chiusura dei reparti di neurologia, pediatria ed altri servizi. Molti nostri disoccupati abitano la zona flegrea, così come sostenemmo le iniziative per l’ospedale San Gennaro alla Sanità. Smantellano quello che resta della sanità pubblica, ci lasciano in territorio abbandonati dalla disoccupazione e dall’inquinamento. Siamo da sempre impegnati per la riapertura dei consultori e delle Asl territoriali. Per questo, non si devono meravigliare i consiglieri regionali, comunali e locali presenti se gli abitanti dei quartieri dimostrano il loro disappunto dinanzi alla loro presenza se finalizzata solo a telecamere ed interviste. È abbastanza normale dinanzi a questa situazione di degrado. Anzi ai presenti, come Valeria Ciarambino, chiediamo che si attivi in tutte le sedi regionali immediatamente per farci incontrare il Direttore dell’Asl che più volte non ha ricevuto le donne in lotta per la riapertura del Consultorio a Bagnoli e non fare come per la nostra vertenza seguita solo durante la campagna elettorale con Giuseppe Conte e poi ma più sentiti”.

Cardarelli: la denuncia di Assomed

All’ospedale Cardarelli di Napoli mancano 250 posti letto. A denunciarlo è Anaao Assomed che ha indetto una conferenza stampa per chiarirne gli aspetti venerdì alle 11:30 nella sede del sindacato a Napoli, in via Sant’Aspreno 13.

“Nel marzo 2020, con l’avvio della pandemia da Covid il Cardarelli – sostiene il sindacato – ha subito un lento ma progressivo smantellamento ed uno snaturamento dell’ospedale, polo di eccellenza per l’urgenza e l’elezione. Per far posto a due reparti Covid sono state spostate dal padiglione H le ortopedie, riallocate temporaneamente ed approssimativamente in altri padiglioni dell’ospedale, è stata chiusa la week surgery che dal lunedì al venerdì permetteva l’esecuzione di interventi chirurgici programmati di bassa e media intensità che sono ancora oggi il 60% di tutti gli interventi chirurgici. Si è avuta una riduzione dei posti letto delle medicine per mancanza di adeguati percorsi e per il distanziamento fissato per legge. C’è stata, inoltre, una compressione dei reparti di maxillo facciale, di oculistica e di otorino con diminuzione del 50% dei posti letto, sono stati così costituiti ben 5 reparti covid gestiti da pneumologi ed internisti con la collaborazione del personale di tutte le specialità presenti in ospedale. La terapia intensiva Covid naturalmente è stata gestita dagli anestesisti. Sparisce – ancora la nota – la palazzina M dedicata all’intramoenia che consentiva all’azienda un notevole introito e che permetteva ai cittadini di esercitare la libera scelta del professionista e al medico di esercitare la libera professione normato dalle leggi statali. Attualmente questa palazzina M è ancora dedicata ai pazienti Covid reti dipendenti. Questa decurtazione di posti letto è avvenuta mentre dal 2013 si aspettava la ristrutturazione (non la costruzione) di due padiglioni contenenti tra i 250 e i 300 posti letto”.

Per Anaao occorre quindi “accendere un faro perché 250 posti letto avrebbero evitato questo snaturamento e smantellamento dell’ospedale cardarelli. Oggi, faticosamente, l’azienda sta ricostruendo la fisonomia di quel Cardarelli che facilita  l’intera ragione e che hanno sempre conosciuto e apprezzato come il vero e forse l’unico baluardo della sanità pubblica campana”.

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