I ROGHI CHE INTOSSICANO ROMA SOMIGLIANO ALLA “GUERRA DEI FUOCHI” DI NAPOLI NEL LUGLIO 2017

G. M. – La nube di fumo nero sovrasta il Colosseo e si vede al Circo Massimo dove suonano i Maneskin. Roma nella morsa dei roghi e ieri a Centocelle esplosioni, paura e aria irrespirabile per l’autodemolitore andato in fiamme. Questo è il 4° grande incendio nella Capitale in un mese, roghi a ridosso di abitazioni, centri per bambini, centri per anziani e comunque nel bel mezzo della cintura urbana. A questi 4 enormi roghi si aggiungono tantissimi altri quotidiani che bruciano ai margini dei campi e delle autostrade.

“Gli incendi che hanno colpito la città in questi ultimi giorni sono una sequenza impressionante di episodi che sta mettendo a dura prova Roma e i romani – ha commentato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – stiamo monitorando costantemente la situazione e non sappiamo ancora se siano episodi di origine criminale o solo colposa. Non è il momento di speculazioni politiche e di divisioni. È il tempo dell’unità, della vicinanza alle romane e ai romani colpiti, e della determinazione a non farsi intimidire e ad andare avanti sulla strada della modernizzazione e del rilancio di Roma”.

“Non farsi intimidire”, dice Gualtieri. Insomma, il sospetto è che qualcuno dia fuoco per ottenere qualcosa o impedire qualcosa. “A Roma sta emergendo una mano dolosa dietro agli incendi di questi giorni. Facciamo appello agli inquirenti affinché sia fatta piena chiarezza sulla natura su queste vicende: la capitale d’Italia non può essere ostaggio di nessuno”. Lo ha scritto in modo più chiaaro su Twitter Enrico Borghi, responsabile Politiche per la sicurezza nella segreteria nazionale del Pd.

Un’analoga forma di ecoterrorismo è stata adottata a Napoli nel 2017: la “guerra dei fuochi” che per tutto il mese di luglio mise in ginocchio la città. Ci sono diverse analogie con quello che sta accadendo a Roma in questo mese, soprattutto sul metodo adottato o sulla “casualità” che ci siano roghi di queste dimensioni che esplodono a cadenza settimanale in siti sensibili.

Iniziò con il Vesuvio con decine di inneschi che provocarono un rogo concentrico facendo bruciare il vulcano e il monte Somma per 3 settimane lambendo i centri abitati vesuviani, da Ercolano a Torre Del Greco. E poi a catena bruciarono il Parco dei Camaldoli, la riserva di Agnano, la collina del Vomero e nel caos di mezzi di protezione civile e vigili del fuoco andarono a fuoco ex discariche ed ex siti industriali nella periferia est di Napoli e nella provincia di Caserta come la ex Ilside di Bellona Triflisco.

La gestione del ciclo dei rifiuti, il trasporto e lo smaltimento, i parchi nazionali e la rigenerazione di ex spazi industriali. Sono tutti settori dove si muovono quattrini pubblici e dove si muoveranno anche quelli del Pnrr. Come a Napoli nel 2017 oggi a Roma nel 2022 qualcuno o alcuni hanno immaginato possa essere “efficace” una “guerra dei fuochi capitale”.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.