NAPOLI ALLA FINESTRA – PARLA CANTALAMESSA (LEGA): “AMMINISTRAZIONE INCAPACE, PER NOI LA SICUREZZA AL PRIMO POSTO”

Giuseppe Manzo – “Napoli alla finestra” è il titolo di un ciclo di interviste per capire lo stato della città e di chi la amministra. Alla finestra come quando si sta fermi a vedere ciò che succede e a fissare un punto: questo appare lo stato d’animo di una Napoli stremata e incapace di affrontare le questioni urgenti per il suo futuro perdendosi in ridicoli dibattiti su panni stesi, pizza e putipù.

Oggi il confronto è con Gianluca Cantalamessa, deputato della Lega, che parla a tutto campo su Manfredi, trasporti, sicurezza, criminalità, Pnrr e prossime elezioni politiche.

Onorevole Cantalamessa, qual è il suo giudizio su questi primi mesi dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Gaetano Manfredi?

Nonostante il valore delle persone che compongono la giunta, i risultati sono più che insoddisfacenti: lo stallo per mesi al cimitero di Poggioreale, i problemi legati alla movida, la violenza minorile, il traffico, i cantieri aperti e il degrado delle strade sporche di rifiuti, lasciano presupporre un’amministrazione che è il seguito delle precedenti gestioni di centrosinistra che hanno amministrato Napoli. L’assenza ancora di tante giunte in altrettanti municipi dimostra l’incapacità di chi sta gestendo la città di creare una proposta valida.

La sicurezza. C’è una recrudescenza di violenza urbana e di una illegalità diffusa, spesso legata alla crisi sociale post covid ma anche a radicate consuetudini che a Napoli diventano legge. Maresca propone il taser agli agenti della municipale: lei è d’accordo?

Il taser è stata una battaglia voluta fortemente dalla Lega, da Matteo Salvini e dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. Riteniamo che possa essere sicuramente uno strumento efficace. Auspichiamo un gesto di coraggio da parte di chi ha la possibilità di scegliere perché credo che agli agenti della polizia municipale farebbe piacere avere un’arma di difesa che consenta di bloccare i balordi di turno che esercitano la loro forza per fare violenza sugli altri.

Lei è componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie e nelle periferie est e ovest della città tengono banco le faide tra clan emergenti: cosa fare nell’immediato?

L’Italia ha la migliore legislazione antimafia al mondo. È chiaro che pur vantando ottime capacità investigative e riconoscendo onore e merito alle forze di polizia, mancano gli impianti di videosorveglianza, maggiori investimenti e nuove assunzioni,  tutti temi proposti e finanziati in parte quando Matteo Salvini era Ministro dell’Interno, purtroppo ancora oggi troppi impianti di videosorveglianza a Napoli non funzionano e questo indica che non basta la volontà dello Stato ma è necessaria anche una capacità amministrativa a livello locale che purtroppo oggi ancora non c’è. Gli arresti di Pianura di qualche giorno fa dimostrano che lo Stato e le forze dell’ordine riescono a rispondere ma poi c’è bisogno di mezzi per potere operare e di una magistratura che interpreti nel modo più restrittivo possibile le leggi per assicurare alla giustizia gli esponenti della criminalità organizzata.

Sul Pnrr ci sono diversi allarmi sulle infiltrazioni mafiose per i fondi: a Napoli come si sta procedendo secondo lei?

Come Lega abbiamo presentato, ed io come primo firmatario, una mozione votata all’unanimità alla Camera dei Deputati con la quale abbiamo chiesto che l’1% dei fondi del Pnrr, quindi due miliardi di euro, venisse destinato al potenziamento dei controlli anticrimine, all’incremento delle risorse destinate alle forze di polizia, alla magistratura e alle Dia, per controllare che i flussi di denaro, i finanziamenti, seguissero percorsi sicuri e trasparenti per arrivare a giusta destinazione, al riparo dalla rete dei clan del malaffare.

I trasporti sono un vulnus che a Napoli mette a rischio non solo la vivibilità e la mobilità sostenibile ma anche il turismo che è la principale fonte economica cittadina: cosa chiede a Comune e Regione?

Al Comune e alla Regione chiediamo di smettere di fare una politica legata ‘agli amici degli amici’ ma di occuparsi degli utenti della Circumvesuviana, della Metropolitana e delle funicolari, trasporti che effettuano frequenti ed ingiustificate chiusure selvagge, soppressioni di corse e fermate, il tutto operando senza preavviso con la conseguente ed inaccettabile interruzione di servizio pubblico ai danni dei cittadini costretti a disagi e lunghe attese, in un momento in cui la città dovrebbe riprendersi dal punto di vista economico e turistico. È allucinante vedere che il trasporto pubblico locale sia degno di un paese da quarto mondo.

La cultura non ha ancora un assessore. Su questo giornale Antonio Bassolino ha chiesto al sindaco di fornire subito una delega e intanto sembra che l’intellighenzia sia sempre più distante dai fatti della città: lei cosa pensa?

È inaccettabile che una città come Napoli non abbia un assessorato alla cultura. Sull’intellighenzia sempre più lontana dalla città, credo che la responsabilità sia di una classe politica di centrosinistra che negli ultimi anni si è servita dell’intellighenzia solo per motivi di vanto, senza dare la possibilità a persone esperte di cultura e di arte di poter integrare i servizi offerti, oltre quello che di bello ha la nostra città. Si doveva e si potrebbe creare una rete tra privato, pubblico, università, centri di ricerca e di cultura, per valorizzare le bellezze della nostra città uniche al mondo. Purtroppo registro una incapacità e una mancanza di volontà da parte dell’amministrazione di concentrarsi su un punto che oltre a un fatto valoriale e culturale rappresenterebbe sicuramente una crescita del PIL per la città di Napoli.

Infine, quali sono secondo lei le priorità che questa Amministrazione deve portare a termine entro il 2022?

Sicurezza, trasporto pubblico locale, viabilità, cantieri, pulizia della città e rifiuti.

Ultima considerazione: tra crisi di governo ed elezioni anticipate o alle porte il centrodestra è in vantaggio per ottenere la maggioranza. In questo scenario di grande crisi del Paese che campagna elettorale sarà?

La Lega pone sempre al centro delle sue battaglie l’aspetto sociale, quindi sicuramente pace fiscale perché arriveranno 50 milioni di cartelle agli italiani da settembre a dicembre ed è inimmaginabile chiedere ai cittadini il pagamento di tasse quando prima la crisi pandemica, poi la guerra, la siccità e l’aumento dei costi dell’energia, stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di imprese e famiglie. Più sicurezza, stop all’immigrazione, interventi sulla delinquenza, sulla devianza minorile delle babygang.

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