MELFI, INDOTTO STELLANTIS: ALLA BUSINESS LOGISTIC 53 POSTI DI LAVORO A RISCHIO

Si è svolto il 23 agosto l’incontro in Confindustria Basilicata tra le organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Fismic Basilicata e l’azienda Business Logistic impegnata nel settore della logistica dell’indotto Stellantis Melfi, negli anni impiegata nel sequenziamento in sub appalto per la società Sit Rail di Melfi.

Durante l’incontro l’azienda ha dichiarato l’impossibilità di continuare la propria attività avviando le procedure di messa in liquidazione della società. Per questo motivo i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Fismic hanno chiesto urgentemente “un incontro all’azienda committente Sit Rail in quanto, durante l’esame congiunto, è emersa la difficoltà di giungere a un accordo per la tutela occupazionale di tutti i 53 lavoratori”.

“Nonostante i diversi incontri precedenti in sede confindustriale con il committente Sit Rail – dichiarano in una nota i sindacati – non si è mai raggiunti nessun accordo per garantire l’occupazione alla totalità dei 53 lavoratori, considerando il fatto che la commessa è in essere e non è stata ancora annullata dal committente Stellantis”.

Pertanto il sindacato ritiene in questa fase “necessario il confronto sindacale con l’azienda Sit Rail per procedere con un accordo che tuteli i lavoratori e garantisca loro il futuro lavorativo e salariale”.

Le organizzazioni sindacali hanno richiesto al contempo alla Regione Basilicata “la riapetura del tavolo automotive per l’indotto a tutela dei lavoratori interessati e di tutti i lavoratori dell’area industriale di Melfi”.

Il sindacato ritiene “inaccettabile il fatto che i lavoratori debbano continuare a pagare l’assenza di una programmazione politica per la transizione che, così come avviene in tutti gli altri paesi europei, mette al centro il lavoro garantendo la salvaguardia industriale, occupazionale e salariale, con investimenti e ricerca”.

“Servono tutele straordinarie per i lavoratori che, in una fase come questa, non possono più fare ulteriori sacrifici”, concludono i sindacati.

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