“Che oramai i vomeresi non ne possono più di vedere strade e marciapiedi invase da strutture, con tavolini e sedie, si è avuta ulteriore conferma dalla rivolta che si è scatenata stamani, quando a prima mattina nell’isola pedonale di via Scarlatti, a pochi passi dall’accesso da piazza Vanvitelli, sono comparsi gli operai per montare un nuovo dehors, nei pressi di una pizzeria, nello spazio rimasto libero dinanzi a una delle poche panchine sopravvissute, dopo la strage che ha colpito questo tipo di arredo urbano nei mesi scorsi, con diverse panchine scomparse nottetempo e mai più ripristinate, e dopo che la municipalità collinare, in un consiglio molto partecipato, svoltosi alla fine del luglio scorso, con cittadini e comitati inviperiti per il propagarsi della nuova ondata di “tavolino selvaggio”, aveva negato la possibilità di togliere altre panchine per sostituirle con nuovi dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini e sedie “.
A segnalare l’episodio è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da tempo in prima linea nella battaglia tesa alla salvaguardia degli spazi pedonali del popoloso quartiere collinare che conta quasi 48mila residenti su un territorio di poco più di due chilometri quadrati.
“Sul posto – puntualizza Capodanno – sono intervenuti gli agenti della locale unità operativa dei vigili urbani e di lì a poco gli stessi operai hanno dovuto procedere a smontare le strutture che erano state già installate, con il ripristino della situazione quo ante. Presumibilmente per la realizzazione della struttura non tutte le carte sarebbero state in regola. Dunque anche in questa circostanza, come in occasione della proposta “indecente” di spostare le panchine poste nei pressi di alcuni pubblici esercizi, la giusta protesta dei cittadini ha prodotto i suoi frutti “.
“Certo – sottolinea Capodanno, che da anni denuncia la scomparsa graduale di numerose panchine, in particolare nei tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, ma anche in altre strade del quartiere, per fare spazio a ombrelloni, tavolini e sedie – abbiamo vinto un’altra battaglia ma non certo la guerra contro l’invasione su suolo pubblico di ombrelloni, tavolini, sedie e arredi vari “.
“Il nostro impegno – aggiunge Capodanno – proseguirà a oltranza fino a quando non scompariranno tutte le occupazioni di suolo pubblico realizzate al di fuori degli spazi consentiti. Il tutto nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, segnatamente delle norme per la salvaguardia dei tratti di marciapiedi a disposizione dei pedoni, con particolare riferimento alle persone diversamente abili con problemi di deambulazione, e con l’eliminazione di tutte le occupazioni abusive realizzate nei tratti pedonalizzati del quartiere ma anche lungo diversi marciapiedi, al di fuori delle spazi concessi dall’amministrazione comunale, a fronte peraltro di una petizione, con quasi 600 sottoscrizioni, per dire basta a “tavolino selvaggio”, presente alla pagina https://www.change.org/marciapiediliberi “.
“Ma – afferma Capodanno – a questo punto bisogna passare subito dalle parole ai fatti, predisponendo le necessarie attività affinché da fine settembre, come annunciato in diverse occasioni, si torni alla normalità. Innanzitutto attraverso una mappatura dello stato attuale, anche con l’individuazione delle diverse panchine eliminate, che andranno immediatamente ripristinate, aggiungendone anche altre, come richiesto dai residenti. Per superare poi le perplessità di chi, mettendo le mani avanti, fa già presente di poter fare controlli sul territorio solo a campione, occorre che, da subito, venga istituita un’apposta task force di due vigili urbani per turno, addetta unicamente ai controlli sulle occupazioni del suolo pubblico, occupazioni che andranno visivamente delimitate, in base agli spazi concessi, e realizzate con strutture mobili, dunque non infisse al suolo, con pesanti sanzioni, fino alla chiusura dell’esercizio, per i trasgressori “.
“Quando poi alla studio, annunciato di recente, per definire le percentuali di fruibilità degli spazi pubblici tra esercenti e cittadini – propone Capodanno – chiedo che si tenga conto anche di una percentuale da definire tra la superficie dell’esercizio commerciale al coperto e quella che viene richiesta sulla pubblica via, sempre ovviamente nel rispetto delle norme vigenti. E’ assurdo che un pubblico esercizio, con poche decine di metri di superficie al coperto, possa chiedere e ottenere la concessione di uno spazio sul suolo comunale ben oltre le dimensioni dello stesso locale commerciale. A mio avviso la percentuale massima non dovrebbe superare il 30%, vale a dire, per esemplificare, che per un locale che ha una superficie al coperto di 50 mq, lo spazio che potrà essere occupato sul marciapiede o sul tratto di strada antistante il locale non deve superare i 15 mq “.
Sulle questione sollevate Capodanno chiede la massima vigilanza degli uffici preposti, assicurando che, insieme ai cittadini, continuerà a seguire la vicenda affinché, in tempi rapidi, marciapiedi e strade della municipalità collinare vengano liberati e resi fruibili dai residenti anche incrementando l’attuale scarno arredo urbano.
Purtroppo siamo alle solite, però mi chiedo una cosa…ma la polizia municipale non vede questi abusi, dormono? C’era bisogno dell’intervento di Capodanno? Purtroppo non dormono ma semplicemente girano i loro sguardi da un’altra parte. Purtroppo i commercianti tirano acqua al proprio mulino, ma le regole…gli abusi nessuno li vede e ce ne sono tanti al vomero.