Qualche momento di tensione in piazza Napoli con i disoccupati di Movimento 7 Novembre e Cantiere 167. Una delegazione è salita a Palazzo San Giacomo per avere “garanzia sul prosieguo degli impegni assunti nei Tavoli Interistituzionali”
“Stiamo qui a segnalare drammaticamente il peggioramento delle condizioni di vita – scrivono i movimenti in una nota – e di non lavoro di centinaia e centinaia di famiglie che non hanno la possibilità di un salario stabile e di un lavoro che possa far fronte all’enorme carovita ed aumento di prezzi, beni, bollette parallelamente al taglio per molti anche del Reddito di Cittadinanza a causa dell’ultimo protocollo che ne prevede la sospensione per chi negli ultimi 10 anni ha avuto una condanna passata in giudicato”.
“Le evoluzioni politico-istituzionali – proseguono i disoccupati – hanno complicato ulteriormente il quadro ma per noi che da 8 anni proviamo a sbloccare un percorso risolutivo la situazione è molto difficile. Soprattutto con il rischio di mettere in discussione l’intesa raggiunta il 6 Luglio, in assenza di qualsiasi protocollo ufficiale istituzionale firmato riguardo le tre ipotesi progettuali illustrate durante gli ultimi incontri interistituzionali”.
Tra le richieste dei movimenti ci sono “la documentazione normativa e finanziaria fino ad ora prodotta dal Comune e dalla Prefettura, ed inoltrata ai Ministeri di competenza, e la relativa intesa tra gli enti per poterla sottoporre a tutte le forze politiche che ora stanno concorrendo alle elezioni nazionali”.
“Ampliare la mobilitazione”
Contro la crisi generata dal caro energia e aver bruciato in piazza le bollette lo scorso venerdì, i disoccupati lanciano un appello per una mobilitazione generale “in contatto con altre realtà europee” a tutte le realtà sociali, organizzazioni, movimenti “interessati ad unirsi in un unica piattaforma di mobilitazione contro il carovita, contro l’aumento delle bollette e dei prezzi e beni”.