G. M. – L’ennesimo, prevedivile, flop. Unione Popolare poco oltre l’1% pareggia e va poco oltre i voti di Potere al popolo nel 2018. Ancora prima il fallimento di Rivoluzione Civile e nel 2008 quella della sinistra arcobaleno. Da quasi 15 anni la “gauche” alternativa al Pd non riceve consensi e voti, resta fuori dal Parlamento nonostante cambino leader e frontman.
C’è amarezza per Luigi de Magistris che pensava di poter superare il 3% con il suo “traino” ma è proprio a Napoli, città dove ha amministrato per 10 anni, che c’è l’immagine plastica del fallimento: in alcuni quartieri popolari come San Giovanni Unione Popolare prende 152 e resta travolta dalla valanga 5 Stelle.
L’ex pm ha commentato così il risultato di ieri: Il tempo è stato poco, in piena estate, e far conoscere un simbolo neonato non era facile. “pensavamo di poter ottenere un risultato diverso, ma siamo stati schiacciati, in un tempo davvero tiranno, tra voto utile e astensionismo. Siamo però convinti della necessità del nostro progetto e della forza e coerenza delle nostre idee e delle nostre azioni. In Italia manca una forza credibile e vera di sinistra, pacifista, ambientalista, per i diritti civili, che operi con rigore l’attuazione della Costituzione antifascista. Tutti ci chiedono di non mollare”.
Poi de Magistris guarda avanti: “dobbiamo adesso realizzare quello che dovevamo fare se non ci fosse stato lo scioglimento anticipato del Parlamento: diffondere il nuovo soggetto politico e coinvolgere la gente, radicarci sul territorio, consolidare i nostri forti legami internazionali, organizzare l’azione politica. Unione Popolare riprende subito il cammino con militanti, cittadine e cittadini, collettività che vorranno con noi costruire un luogo e una soggettività politica al servizio del Paese”.
Stesso risultato e stesse reazioni come nel 2018 ma la “gauche” erede di ciò che resta di Rifondazione Comunista e di altri frammenti della sinistra alternativa è avvitata su stessa e nella bolla social farcita di nostalgici slogan anni ’70 e totale assenza di un radicamente territoriale con una proposta politica credibile, nonchè di un gruppo dirigente all’altezza della generosità di tanti militanti che continuano a subire sconfitte su sconfitte.