NAPOLI, BLOCCHI E CORTEI CONTRO IL CAROVITA: EPICENTRO DEL MOVIMENTO “NOI NON PAGHIAMO”

G. M. – A Napoli il giorno dopo il day after delle elezioni la piazza è gia calda. Oggi cortei e blocchi per tutta la giornata al grido “Noi non paghiamo” con riferimento ai prezzi delle bollette del gas e al carovita alle stelle. La città è diventata epicentro di questo movimento che si sta diffondendo in tutto il Paese ed è diffuso anche in altri paesi europei.

A guidarlo è il Movimento di lotta 7 Novembre che con Cantiere 167 Scampia rappresentano l’ultimo segmento vivo di mobilitazione delle fasce sociali popolari e a disagio nel capoluogo campano. E si è levata forte la polemica sul voto in massa ai “5 Stelle” per il Reddito di Cittadinanza con qualche venatura discriminatoria perché associato a quartieri come Scampia o Ponticelli dove insistone il controllo dei clan.

L’assioma Reddito-voto come “atto di accusa” lascia perplessi nella sua banalità. A dirlo in maniera efficace è stato il collega Alessio Postiglione, direttore del Master in comunicazione della Roma Business School: “Una cosa che non ho capito è l’accusa al Sud di voto di scambio per il reddito di cittadinanza. Ma scusate… Perché una classe sociale dovrebbe votare contro i propri interessi? Al Nord il voto per il fisco leggero è legato a un ideale forse? Tutti devoti di Von Hayek?”

La piazza: il 5 novembre la manifestazione nazionale

“Tutta la giornata di lotta e di interlocuzione con le varie parti istituzionali – scrive in una nota il 7 novembre – abbiamo ottenuto un importante passo in avanti per piani formativi e per gli incentivi sulle assunzioni dei disoccupati di lunga durata appartenenti alle platee storiche. Passaggi che verranno spiegati dettagliatamente nell’assemblea generale convocata per giovedì”.

“Noi siamo convinti che l’unica strada è moltiplicare le mobilitazioni – prosegue la nota e le iniziative di lotta. In un momento in cui il dibattito politico e sociale è lontano dalle condizioni di vita di milioni di proletari l’unica alternativa è che siano i proletari ad irrompere in questo teatrino”.

Sono tappe di una mobilitazione che avrà il suo momento cruciale il 5 novembre con una manifestazione nazionale indetta in modo unitario dal collettivo Gkn e dal movimento 7 Novembre: si prevedono migliaia di persone e lo slogan “insorgiamo” rende chiara la rabbia sociale in questo autunno.

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