Giuseppe Manzo – Potenza, gioco, classe. Il Napoli la risolve in 38 minuti con il Torino. Senza Osimehn il gol non è problema: Anguissa fa la sua prima doppietta in azzurro al 6′ e all’11’. Poi Kvara con una magia delle sue la chiude al 38′.
Primo tempo senza storia. Mario Rui pennella e Zambo insacca di testa dopo sei minuti. Dopo 11 minuti manovra dal basso e Toro preso con le corna ancora da Anguissa che fa 50 metri sulla destra ed entra con il pallone in porta: 2-0. I granata spariscono dal campo e Kvara con una delle sue giocate dice che può finire qui: dalla sinistra tiro letale e 3-0 al 38′. Prima delle fine del tempo Sanabria segna l’1-3 sull’unico momento di distrazione della difesa.
Nella ripresa gli azzurri decidono di amministrare e difendere il vantaggio. Il Toro prova a spingere ma senza mai rendersi pericoloso e il Napoli prova in contropiede con Raspadori poi uscito per Simeone. Solo a 5 minuti dalla fine Meret fa una grande parata e a quel punto la gara si spegne.
Dopo la pausa gli uomini di Spalletti dimostrano di avere fame di gol e vittorie, qualunque siano gli uomini in attacco a patto che ci sia Kvara a sinitra, un’ira di Dio per ogni difesa, e l’intelligenza tattica di Politano a destra sostenuti da Zielinsky e Zambo con Lobotoka in geometria.
Ora testa a martedì per la gara contro l’Ajax che potrebbe regalare al Napoli punti determinanti per superare un girone di Champions che sembrava proibitivo: la maglia in versione Halloween identifica il momento di questa squadra che vuole azzannare e trafiggere ogni avversario che si trova davanti. E dagli spalti la nemesi di quel coro offensivo diventa ormai una minaccia per tutti: “Vesuvio erutta/tutta Napoli è distrutta”, e anche gli avversari.