“A Scampia voto in massa per il reddito di cittadinanza”. Dalla splendida vista di Capri i giovani di Confindustria analizzano il voto portando, ancora una volta, come esempio (in negativo) il quartiere della periferia nord.
Non ci sta il Coordinamento territoriale Scampia (Cts), impegnato sul territorio insieme a tantissime altre realtà associativa e comitati, che replica ai giovani impreditori: “pprendiamo dai giornali che i giovani industriali riuniti a Capri avrebbero preso come esempio per fare una discutibilissima analisi elettorale, il voto degli abitanti di Scampia alle ultime elezioni politiche, riprendendo al solito, il tema del reddito di cittadinanza come elemento di connivenza con qualche parte politica”.
“Ebbene, forse i giovani industriali fanno una analisi parziale e schiacciata sul pensiero comune – sottolinea il Coordinamento – non parlano di disoccupazione nei termini utili a parlarne evadono elementi di contesto. Scampia è un quartiere in fermento, dove però, insiste ancora un tasso altissimo di disoccupazione, dove i dati sulla dispersione scolastica sono ancora troppo alti e, dove il livello di accessibilità ai servizi resta al di sotto delle minime sufficienze”.
“Scampia resta il quartiere dove la fruibilità dei diritti essenziali viene lesa senza alcuna remora da parte delle istituzioni – aggiunge nella nota il Coordinamento – dove il lavoro, il sommerso quando c’è, non può essere rifiutato, previa la morte esistenziale. Ecco, forse il quadro è più chiaro se analizzato nei dettagli, senza utilizzare la solita seppur celata, retorica del fannullismo”.
“Scampia è tutt’altro che un quartiere fermo in cerca di misure assistenzialistiche ne sono la prova i tantissimi comitati e i movimenti che chiedono con forza un ribaltamento dello stereotipo sin qui utilizzato, brandizzazione all’uopo ‘vogliamo il lavoro’, vogliamo tutto, gridiamo da queste parti”, conclude il Cts.
Da sempre.
Agli industriali piuttosto che pontificare sarebbe stato bello e lo è, chiederemmo se si sono mai interrogati sulle condizioni di partenza dei giovani di questo territorio rispetto a quelli di altri territori, chiederei se conoscono il luogo, se sanno che potrebbe essere utilizzata l’aria di Via cupa Perillo come area Zes, se sanno che talvolta i giovani non riescono a spostarsi nemmeno da un lotto ad un altro per una concezione dell’urbanistica retaggio dei quartieri dormitorio, casa e lavoro, ma il lavoro quello vero non c’è mai stato da queste parti.
A loro, noi chiederemmo di sviluppare una idea di industria green sulla ipotesi di Zes di via Cupa Perillo, perché solo così si eviterebbe di analizzare quel voto con la spocchia di chi vive a Posillipo, Chiaia o a Capri e tiene la cosiddetta barca al mare per i fine settimana e per i week- end come li chiamano loro.
Scampia è il quartiere dell’ospitalità, del mutuo aiuto e del riscatto perpetuo.
Noi qui, proprio non ci siamo mai seduti, altro che assistenzialismi; molte volte per sopravvivere ci hanno consigliato il cannibalismo e di quei consigli, di quelle sterili riflessioni ne abbiamo le tasche piene oltre a non averli mai presi in considerazione per evidenti ragioni di umanità.
Venite ad investire su questo territorio e poi parliamo di voto clientelare verso chi propina il reddito di cittadinanza, che d’altra parte è risultato misura di cuscinetto all’indigenza che preponderava soprattutto nelle crisi pandemiche e nella crisi energetica degli ultimi giorni.