NAPOLI, IL 5 NOVEMBRE “INSORGE” IL POPOLO DI DISOCCUPATI, OPERAI E GIOVANI AMBIENTALISTI

Napoli diventa capitale dell’opposizione sociale del Paese con la tappa di “Insorgiamo” lanciata da Movimento 7 Novembre e Collettivo di fabbrica Gkn.

Il processo di convergenza di lotte sociali, civili e climatiche che si è dato appuntamento a Firenze il 26 marzo, a Bologna il 22 ottobre si ritrova a Napoli il prossimo 5 novembre, perché la dignificazione delle lotte al sud non può più attendere, perché il meccanismo repressivo contro le e i disoccupati e la criminalizzazione classista del reddito di cittadinanza, va fermata ora. Perché la guerra è qui e ora, nella Terra dei Fuochi, è guerra di rifiuti, di impatti ambientali, di caporalato, di corpi che affondano nel Mediterraneo, di affarismo, menzogne e ipocrisia.

Dopo la grande manifestazione di Bologna dello scorso 22 ottobre, che ha portato in piazza oltre 30mila persone consolidando un processo di convergenza nato nelle piazze fiorentine grazie al contributo del Collettivo di Fabbrica ex Gkn, che ha avuto il suo apice il 26 marzo scorso con 40mila persone in piazza.

Processo di convergenza rafforzato dall’incontro e dall’ apporto del “Movimento di lotta Disoccupati 7 Novembre” di Napoli che vedrà proprio il

capoluogo partenopeo nuova tappa del processo di mobilitazione sociale dal basso.

“Ospiteremo a Napoli un’altra tappa di Insorgiamo attorno alla nostra lotta per un salario ed un lavoro socialmente necessario che coniughi i bisogni sociali delle nostre città con l’urgenza di un salario garantito per campare: messa in sicurezza dei territori, bonifiche, potenziamento dei servizi sociali” chiarisce Eduardo Sorge del Movimento di lotta disoccupati 7 Novembre. “Per questa lotta siamo colpiti da una repressione che vorrebbe fermare il protagonismo di tanti proletari di questa città che si sono organizzati per emanciparsi dalla marginalità sociale. Lo faremo con una mobilitazione chiara contro la guerra e i costi sociali, il carovita e la precarietà scaricata sui lavoratori e gli strati popolari” continua Sorge. “Per combattere contro la guerra è necessaria la lotta contro i piani dei nostri governi, le spese militari, lo sfruttamento sui luoghi di lavoro, gli extraprofitti delle multinazionali che speculano sull’energia, le basi militari a danno della spesa sociale.

Non sarà quindi la nostra manifestazione” conclude, “ma quella di tutti coloro che vogliono unirsi per cambiare questo sistema che privilegia i profitti dei pochi al danno della miseria dei molti che producono la stessa ricchezza sociale. Il 5 Tutti/e a Napoli disoccupati, lavoratori, studenti, comitati ambientali per rialzare la testa!”

Secondo il Collettivo di Fabbrica ex Gkn “A Napoli insorgono i disoccupati e noi convergiamo. Stiamo lottando per il lavoro come loro. Noi cassaintegrati e loro disoccupati: è il sistema stesso ad avvicinarci. Percorriamo a ritroso la via che tanti noi hanno fatto emigrando, per andare a dire che noi siamo la classe dirigente di questo paese. Che siamo in grado di porre fine a disoccupazione e miseria. E che siamo una sola famiglia allargata”.

Secondo Michela Spina, portavoce nazionale Fridays For Future Italia “Convergiamo ed insorgiamo, perché la lotta climatica non può prescindere da quella per la giustizia sociale. Siamo al sud Italia, in una delle città più povere d’Europa, qui precarietà e assenza di prospettive si mescolano agli effetti della crisi climatica, del biocidio in un mix letale che devasta le vite dei territori e di chi li abita, adesso basta”.

Secondo Francesco Tramontano, di Noi non paghiamo, “Abbiamo deciso collettivamente che “Noi non paghiamo” convergerà su Napoli il 5 novembre. “Per questo, per altro e per tutto” si sente nelle piazze e nelle assemblee, si legge su striscioni e volantini. Anche “Noi non paghiamo” parte da un “per questo”, dal diffuso aumento delle bollette e dal carovita. Senza vincere carovita, caro bollette, precarietà, povertà, delocalizzazioni, licenziamenti e disoccupazione dilagante” sottolinea Tramontano, “non ci si libera dal ricatto economico ed esistenziale del presente. Ieri abbiamo lanciato la revoca in massa della domiciliazione: se praticata in massa rappresenta già di per sé un chiaro ed inequivocabile segnale di opposizione al caro bollette che deve iniziare a diventare fattuale e non solo enunciato o agitato”.

Per Paolo di Vetta del Movimento per il diritto all’abitare di Roma “il movimento per il diritto all’abitare di Roma partecipa con convinzione alla manifestazione di Napoli dove emerge con forza il protagonismo delle lotte sociali contro la guerra e il carovita. Saremo presenti per ribadire al neo governo in carica che l’unica grande opera da realizzare è la casa e il reddito per tutte e tutti”.

L’appuntamento è alle ore 14:00 del 5 novembre a Napoli, in piazza Garibaldi.

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