Giuseppe Manzo – Ci ha provato il povero Gasp. Voleva trapanare ed è stato trapanato da Osimhen e la sua forza su entrambi i gol ma non solo. L’Atalanta voleva fare il Liverpool “dei poveri” ma Demiral non è Virgil e soprattutto Gasperini non è Klopp.
Tanto agonismo e forza fisica, poi molti falli come nell’animo di una squadra che con il suo pubblico resta una provinciale dentro. Il rigore giusto deciso dal Var non ha scomposto gli azzurri con il direttore d’orchestra Lobotka ha riogaranizzare le fila. Sulle fasce Olivera e Di Lorenzo spingono, Zielinsky crea e Victor realizza. Poi dopo aver bruciato Demiral serve a Elmas, il sostituto di Kvara, il 2-1.
Meret è uno dei grandi protagonisti della vittoria. Di fronte a Hojlund (tanta corsa ma scarsa precisione) alza il muro e poi anche su Mele, dopo la traversa di Lookman. Simeone divora il 3-1 ma il Napoli regge anche con l’ingresso di Gaetano e Zerbin.
Gasp come gli altri negli spogliatori ripete la solita litania: “meritavavamo noi”. Invece hanno perso come Lazio, Milan e Roma. Il Napoli è primo a 6 punti dal Milan secondo e a due partite dalla pausa, ma soprattutto dopo 1/3 del campionato. A gennaio ricomincia praticamente una nuova stagione dopo la pausa di circa 2 mesi e sarà quinto scrontro diretto contro l’Inter. Ora Empoli e Udinese al Maradona per fare altri più punti possibili. Abbiamo un sogno nel cuore.