Dopo l’annuncio della manovra la piazza napoletana si fa ancora più calda: il Movimento 7 novembre lancia la mobilitazione per la prima al Teatro San Carlo il 26 novembre dove sono previsti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“La manovra del Governo regala qualche migliaio di euro con la Flat Tax al 2% più ricco della popolazione e scarica nella povertà assoluta un milione e mezzo di persone levandogli 500 euro al mese. Pensare che la priorità economica e sociale è l’attacco al reddito di cittadinanza in un paese che ha raggiunto picchi di povertà e lavoro povero come il nostro (un lavoratore su 4 guadagna meno del reddito) è chiaramente una visione classista”, scrive in una nota il movimento di disoccupati.
“Un attacco palese ma che cresce nel tempo anche da parte di altre forze politiche come dimostra il taglio già esistente per chi ha scontato anche solo una condanna negli ultimi 10 anni. Il tentativo di contrapporre ‘occupabili e non occupabili’, ‘lavoratori e disoccupati’ per alimentare la guerra tra poveri è evidente. Gli ‘occupabili’ a cui il Governo promette di togliere il sussidio nel prossimo anno, dandogli diritto ad 8 mesi invece che 12 per poi eliminarlo definitivamente a fine 2023, sono circa 650mila persone. Per lo più parliamo di over 50enni con bassa scolarizzazione e quindi forza lavoro ricattabile ai quali i padroni ‘offrono’ salari da fame per lavori senza tutele. L’obiettivo è l’accettazione di qualsiasi condizione di lavoro”, prosegue la nota.
“Noi lottiamo per un lavoro socialmente necessario, per un piano straordinario di lavori pubblici utili alla collettività che inizia dalla messa in sicurezza dei territori fino ad un piano di bonifiche, contrasto agli sversamenti illeciti e roghi, passando per il potenziamento dei servizi sociali smantellati negli ultimi decenni. Basterebbe fare una domanda: come è possibile che si continua a parlare di ‘fannulloni’ mentre disoccupati di lunga durata come noi che si organizzano e rivendicano il lavoro piuttosto che ricevere risposte dalle Istituzioni ricevono repressione e chiacchiere?”, conclude il Movimento 7 novembre.
Infine, la settimana a cavallo di novembre e dicembre ha altre date “calde”: il 28 ed il 29 in piazza a Napoli, poi il 2 dicembre lo sciopero generale dei sindacati di base con “il blocco delle merci” e il 3 dicembre la manifestazione nazionale a Roma.