NAPOLI EST, IL CASO ESALAZIONI DI GAS A SAN GIOVANNI: IL 5 DICEMBRE CONSIGLIO MUNICIPALE

Napoli, dopo mesi di denunce dei cittadini arriva un consiglio della VI Municipalità sulle continue esalazioni di gas nella zona di San Giovanni. Alla seduta convocata il 5 dicembre alle 10 e richiesta con forza dal “Comitato contro le emissioni inquinanti” parteciperà anche l’assessore comunale all’Ambiente Paolo Mancuso.

“Da mesi abbiamo chiesto che si convocasse il Consiglio affinché siano finalmente adottati i provvedimenti che il caso richiede e per reclamare il diritto di tutelare la nostra salute – scrive in una nota il comitato – Da anni avvertiamo l’odore acre di sostanze che rendono l’aria irrespirabile. Purtroppo, rileviamo l’indifferenza dei pubblici poteri che dovrebbero predisporre gli opportuni controlli, peraltro annunciati dai protocolli vigenti che dispongono il costante monitoraggio dell’Area Petroli previsto dal «Piano di Emergenza Esterna per attività a rischio di incidente rilevante nella zona orientale di Napoli»”.

L’area orientale, in particolare la zona Petroli rientra nell’elenco dei luoghi più inquinati d’Italia per la pericolosità dei contaminanti presenti nel terreno, nelle falde, nel mare e nell’aria (SIN).

“Le conseguenze dell’inquinamento – continua la nota – sono state elencate da Medicina Democratica – Napoli, dalla Consulta Popolare Salute e Sanità di Napoli. Il Referto Epidemiologico Comunale (mappa della mortalità per quartiere) rileva che in particolare San Giovanni a Teduccio, dopo Miano nell’area Nord, ha i dati peggiori. Dal nostro punto di vista, per la gravità delle tematiche ambientali dell’Area Orientale della città di Napoli, è necessario che  tutti compiano il proprio dovere a partire dai controlli sulla salubrità dell’aria e del mare. Spetta invece a noi il compito di sviluppare la vigilanza popolare che combatta gli interessi economici spregiudicati e di lottare per la tutela ambientale e della salute umana”.

Vincenzo Morreale, portavoce del Comitato civico San Giovanni, ha poi sottolineato che “nel piano relativo ai pericoli derivanti dal rischio di ‘incidente rilevante’ del 2004, tuttora in vigore, è previsto un rigido protocollo relativo alla sicurezza nel quale si prevede che siano installate nei punti nevralgici dell’Area Orientale – Industriale dei tabelloni che informano la cittadinanza, in tempo reale, sulla qualità dell’aria e sugli eventuali incidenti in corso affinché la gente si metta ‘se è possibile’ al riparo”.

“Trascorsi quasi 19 anni niente di tutto questo è stato ancora fatto. Si discute se eventualmente collocare una nuova centralina che presumibilmente richiederà altri 20 anni per essere installata e 40 per fornire il resoconto della tragedia che nel frattempo si è consumata”, ha aggiunto Morreale.

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